Catanzaro, poco personale e struttura deficitaria. Tutti i limiti dell’istituto “Ugo Caridi”
Il Garante regionale per i diritti dei detenuti e delle persone private della libertà, Luca Muglia, nei giorni scorsi ha diffuso i dati relativi alla situazione delle carceri in Calabria. Il documento contiene, quindi, anche la fotografia sulla Casa Circondariale “Ugo Caridi” e sull’Istituto penale minorile di Catanzaro. Quanto alla prima, ha una capienza regolamentare di 682 posti. Alla data dell'ultimo rilevamento, erano presenti 612 detenuti (187 in Alta Sicurezza), corrispondente a un indice di affollamento del 97,14%. Seppur sia il carcere con l’indice di affollamento più basso della Calabria, la struttura è vicina al limite, tanto che la sua gestione risulta complessa per una serie di fattori concomitanti. Tra questi, ad esempio, le condizioni strutturali: la Casa circondariale sita nel quartiere Siano necessita di interventi di manutenzione per mantenere standard abitativi adeguati. Gli spazi comuni e le aree dedicate alle attività ricreative sono limitati, influenzando negativamente la qualità della vita dei detenuti. Ancor più rilevante la questione relativa alla carenza di personale: con un rapporto di un educatore ogni 100 detenuti, il supporto riabilitativo risulta insufficiente, complicando gli sforzi per il reinserimento sociale dei detenuti. Inoltre, l'assistenza sanitaria è spesso limitata a causa della mancanza di risorse e del sovraccarico del personale medico. A preoccupare è anche la carenza di personale di Polizia Penitenziaria: 407 i presenti a fronte di una pianta organica di 470. A testimonianza della complessità della situazione, centinaia gli eventi critici rilevati come 66 atti di autolesionismo, 44 tentati suicidi, 69 scioperi della fame, 16 cellulari/sim card rinvenuti, circa 200 atti di violenza, minacce, ingiuria e aggressione ai danni del personale.