Tropea sta registrando una flessione in termini di presenze turistiche, segnale di un trend che si discosta dal boom degli anni passati. Si percepisce ma non c'è un indicatore sul quale basarsi; e, a confermare la percezione sarà la proiezione fornita dalla tassa di soggiorno tra qualche settimana. «Attualmente sembra esserci una leggera flessione ma nonostante tutto Tropea regge ancora» evidenzia Massimo Vasinton, presidente del sodalizio albergatori di Tropea (Asalt); «forse eravamo abituati troppo bene prima» ironizza, rilevando però che la località si mantiene comunque in una posizione di rilievo sul panorama turistico. «Il turismo sta subendo una contrazione a livello nazionale, con anche altre località come il Salento e la riviera romagnola che registrano un decremento. A Tropea, non abbiamo dati certificati e forse lo potrà dire la gestione commissariale attraverso la tassa di soggiorno. Tuttavia, resta sul podio». A cosa addebita questo sensibile calo? «Da una parte il fallimento della Fti Touristik che portava numeri sostanziali; avrà senz’altro inciso, anche se non in modo preponderante, soprattutto su alcune strutture; ma non su tutte». Tuttavia, in alcune strutture c'è un’occupazione minore, forse per l’incremento dei prezzi o per la possibilità di prenotare all’ultimo momento. Ma gli imprenditori sono ottimisti. Anche se l’anno scorso di questo periodo c’era un’affluenza maggiore, e strutture piene (al 95% già tutte prenotate) «oggi – prosegue – il turismo è cambiato, dipende molto dagli impegni lavorativi delle persone, nonché dai cambiamenti climatici perché queste temperature così alte non tutti le gradiscono, e magari spostano le vacanze a settembre, con temperature più miti».