Incassati altri tre mesi di amministrazione straordinaria dell'Abramo Customer Care, durante i quali la Tim ha garantito che non revocherà le commesse, il problema resta, perché la scadenza è stata fissata dal Tribunale di Roma al 7 novembre. In occasione dell'incontro tenutosi lunedì nella sede del Mimit in Parlamento è arrivata a Roma una folta delegazione di lavoratori partiti da Catanzaro, Crotone e Montalto Uffugo con un bus organizzato dalla Slc Cgil Calabria che hanno fatto sentire la loro voce ed esternato forte preoccupazione per una vicenda che mette a rischio il loro futuro occupazionale. «Il governo - commenta la segreteria regionale Slc Cgil Calabria -, nella persona del ministro Urso, ha preso l'impegno di convocare, a cavallo tra la fine di agosto e inizio settembre, un tavolo formato da tecnici e parti sociali che avrà il compito di dare forma e concretezza a quel progetto di digitalizzazione della PA di cui si parla ormai da mesi». Dalla Slc Cgil dunque «nessuna preclusione nei confronti dei progetti di riconversione, ma solo se questi avranno come risultato finale quello di salvaguardare l'intero perimetro occupazionale dell’Abramo CC». Riccardo Saccone, segretario generale della Slc Cgil Nazionale, al termine dell'incontro ha dichiarato: «Tim e Fibercop stanno eludendo la clausola sociale. L'incontro ha registrato un ulteriore prolungamento trimestrale della Amministrazione straordinaria dell'azienda. È una boccata d'ossigeno ma a questo punto vogliamo sapere per fare cosa. Tim oggi ha di fatto confermato di non voler applicare la clausola sociale, unico committente fra i tanti che costituivano il portafoglio clienti della Abramo Customer Care, un fatto gravissimo».