Nuovo braccio di ferro giudiziario tra il Comune di Crotone e l'Eni per il pagamento dell’Imu-Ici legato alla presenza in mare delle piattaforme Luna A, Luna B ed Hera Lacinia Beaf che estraggono il metano davanti alle coste cittadine. La multinazionale s'è infatti rivolta alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Calabria per chiedere l'annullamento della sentenza con la quale, il 24 novembre 2023, la Commissione tributaria provinciale di Crotone ha condannato la società a versare al Municipio 2.127.102 euro per l'anno di estrazione del 2019 non corrisposto. Mentre pende davanti alla Corte di Cassazione l'altro contenzioso per le annualità 2016, 2017 e 2018 (per un ammontare di oltre 6 milioni e 800 mila euro) che finora ha visto sempre soccombere la multinazionale del Cane a sei zampe sia in primo grado che in appello. «Il territorio di Crotone – si legge nel ricorso firmato dagli avvocati Livia Salvini, Davide De Girolamo e Massimiliano Manduchi – non ricomprende anche il mare e non vi sono norme che ne “espandono” il potere in via generale al di fuori del suo territorio». E laddove «tali generali poteri vi fossero – viene specificato – perché previsti da una norma di legge (ma né la sentenza qui impugnata né alcun altro l’ha mai individuata) o da “principi”» derivanti «dall’ordinamento», opererebbe «come norma speciale» che vieterebbe «l’applicazione» per analogia di quei «principi giuridici» che riguardano i «poteri» che i Comuni esercitano sulle «aree esterne alla loro circoscrizione». Inoltre, osservano i legali, «in primo grado è rimasta incontestata la circostanza» per quale «il territorio del Comune di Crotone non comprende anche il mare», in quanto «ne costituisce il confine orientale».