Affluenza altissima, personale e posti ridotti all’osso. È questa la situazione in cui versa il Pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino di Vibo, che in questi giorni di agosto – in cui la popolazione aumenta per le vacanze estive – riesce a stento e con grossi disagi a gestire il notevole flusso di utenti. A soffrire è soprattutto il personale infermieristico, notevolmente sottodimensionato. Nelle ore notturne vi sono appena 3 infermieri (1 al triage e 2 nelle sale); di mattina e di pomeriggio sono 4 (2 al triage, altri 2 a gestire i pazienti in attesa e, quindi, provvedere agli elettrocardiogrammi, ai prelievi e quant’altro). E se qualche infermiere si ammala, la situazione diventa critica: il Pronto soccorso va al collasso. «La situazione è tragica, le criticità sono all’ordine del giorno. Si fanno i salti mortali per garantire il funzionamento dell’Emergenza urgenza» affermano dal sindacato Nursind. E le ferie estive? Per molti infermieri sono un miraggio! Come spiegano proprio i rappresentanti sindacali, per non mandare in tilt il Pronto soccorso, molti infermieri hanno scelto fare le ferie a ottobre: una decisione encomiabile, ma che fa capire la gravità della situazione. Quanto agli operatori socio sanitari (oos), attualmente quelli in servizio sono 11 (di cui 2 di nuovo reclutamento) e 2 ausiliari: si riescono, in tal modo, a programmare turni con 3 operatori di mattina, 2 di pomeriggio e 2 di notte.