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Martedì 26 Novembre 2024

Ucciso fuori da un bar nella Bergamasca: in manette un giovane calabrese di Botricello. Ma il Gip non convalida l'arresto e torna in libertà

Il gip di Bergamo Lucia Graziosi non ha convalidato l’arresto e ha scarcerato i due uomini fermati lunedì notte dai carabinieri nelle indagini per la morte di Mykola Ivaniuk, l’ucraino di 38 anni rimasto ucciso in una lite fuori da un bar di Casazza, tra l’altro proprio oggi chiuso per un mese dalla questura a seguito di quell'episodio. Un calabrese di 29 anni (Mario Romeo di Botricello), accusato di omicidio preterintenzionale, è stato rimesso in libertà senza provvedimenti per l’assenza di gravi indizi di colpevolezza: colpito la vittima con un pugno, lo avrebbe subito soccorso, chiamando anche il 112. Mentre nei confronti di un italiano di 46 anni accusato di favoreggiamento verso un marocchino tuttora in fuga e che avrebbe colpito la vittima con una bicchierata alla nuca, facendolo stramazzare a terra, è stato disposto l’obbligo di dimora a Spinone al lago, dove abita. Restano indagati. Domani è in programma l’autopsia sul corpo dell’ucraino.

Cosa era accaduto

È stato chiuso dalla Questura, su richiesta dei carabinieri di Clusone, il 'Rosy Bar' di Casazza, teatro lunedì notte dell’omicidio di Mykola Ivasiuk, romeno di 38 anni ucciso a botte da due persone, una delle quali ancora latitante. Il provvedimento di sospensione della licenza ha la durata di un mese ed è stato emesso proprio a seguito dell’omicidio, avvenuto nel portico esterno del bar: in passato, nel gennaio del 2022, il locale era già stato chiuso per 10 giorni per la presenza di pregiudicati. I due autori dell’aggressione - un calabrese di 29 anni già arrestato e un marocchino di 32 latitante - così come la vittima erano avventori del bar e la lite è scoppiata sotto il porticato del locale. Per come riportato dal Corriere di Bergamo il giovane calabrese sarebbe Mario Romeo, di Botricello in provincia di Catanzaro. Conosceva Ivasiuk, i due - riporta ancora il Corriere di Bergamo - erano amici, tanto che è stato lui stesso a chiamare i soccorsi e ad attenderne l’arrivo al fianco del 37enne, ormai esanime, prima di essere fermato la notte stessa e poi arrestato dai carabinieri. Restano ancora da capire quali siano state le ragioni che hanno portato allo scoppio della rissa. Forse una parola di troppo.

Qualche dettaglio - come riporta ancora il Corriere di Bergamo - potrà emergere forse oggi, nell’interrogatorio di convalida con il gip Lucia Graziosi. "Anch’io sono in attesa di vedere gli atti e di parlare con il mio assistito", spiega l’avvocato Pietro Funaro, che difende il 29enne. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Romeo avrebbe sferrato un pugno in faccia a Ivasiuk, prima che il marocchino spaccasse un bicchiere sulla nuca dell’ucraino.

Ulteriori aspetti potranno essere chiariti dall'autopsia. L’esame - conclude il Corriere di Bergamo - servirà a chiarire soprattutto cosa abbia ucciso Ivasiuk, da nove anni a Casazza e con alle spalle impieghi temporanei come badante, nel settore dell’ortofrutta o in altre ditte della zona. Si vuole far luce se a causare la morte del 37enne sia stato il colpo ricevuto in faccia sferrato dal giovane calabrese, oppure quello inferto dal marocchino alle spalle con il bicchiere. Oppure la caduta, o al contrario la somma di tutte queste concause.  

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