A cento anni dalla nascita di mamma Natuzza, nata il 23 agosto 2024, la villa della Gioia di Paravati di Mileto splende ricevendo l’abbraccio di migliaia di fedeli giunti in questo lembo di Calabria per rendere omaggio a Natuzza e per festeggiare, ricordando la sua memoria, l’elevazione della Chiesa Cuore Immacolato Rifugio delle Anime a Santuario.
La messa officiata dal vescovo Attilio Nostro è l’atto solenne che sancisce la fine di un lungo percorso applaudito con gioia dai fedeli dopo la lettura ufficiale di questo momento storico da parte di don Sergio Meligrana. Tanta commozione e gioia per una comunità che si e’ riunita in preghiera da ogni angolo d’Italia, e anche dall’estero, nel nome di mamma Natuzza.
“Oggi la parola di Dio ci mette in contatto con la gioia, una gioia incontenibile. Siamo figli della nostra carne, dei nostri genitori. Ma siamo riemersi da una storia che e’ un fiume di grazia nei confronti di Gesù Cristo. Maria e’ in mezzo a noi, lei che sotto la croce obbedisce al figlio: non ci sono soltanto io, gli dice Gesù, ma da oggi in poi c’è Giovanni il discepolo prediletto. Quanto grande e’ l’amore di questa mamma? La mamma che ama tutti, su questa terra non c’è niente che possa paragonarsi al sacro cuore del figlio quanto il cuore di Maria. Ho voluto con forza che questa chiesa consacrata da poco arrivasse ad essere elevata come Santuario. Siamo figli di Dio, figli eletti ed amati. Figli per i quali Maria ha consegnato suo figlio. Non siamo soli: qui in questo santuario riecheggi forte l’appello di Maria, l’amore di mamma che mi porta all’amore di Dio. La chiesa e’ fatta di pietre vive e ciascuno ognuno di noi e’ chiamato a diventare un santuario della presenza di Dio. Il mondo ha bisogno di vedere Dio, non di parole, non possesso, non di guerra. Il vero potere non è’ comandare sugli altri, ma comandare su se stessi senza dipendere dagli idoli che ci allontanano da Dio. Dobbiamo lavorare per essere padroni del nostro cuore e consegnarlo al sacro cuore di Cristo. Questo santuario e’ una palestra di vita, un luogo dove cercare Dio e dove trovarlo. I nostri passi di muovono verso questo santuario per ritrovare nostra madre, nostro padre, nostro fratello ed essere abitanti dello Spirito Santo guidati da Dio”. Queste le parole dell'omelia del vescovo Attilio Nostro.
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