Bonificare i terreni inquinati delle fabbriche dismesse “in situ” e non trasportarli in località Columbra dove è situata la discarica della società Sovreco, realizzando invece a mare sotto i fondali paratie in acciaio. E ancora: opporsi ai disegni dell’impresa A2A che ha già avviato i cantieri per impiantare un termovalorizzatore in città per il trattamento di 65.000 tonnellate di rifiuti industriali. È stato, di fatto, un primo incontro di confronto con obiettivi chiari: informare la popolazione e proporre idee per una mobilitazione concreta di contrasto a quelle politiche ambientali che, a detta dei promotori dell’iniziativa, aggraverebbe la già complicata situazione dell’inquinamento in città e mettono ulteriormente a rischio la salute dei cittadini. Per questo l’altra sera al Circolo Arci “Gli spalatori di nuvole” di via Cilea si sono riuniti rappresentanti di associazioni, partiti e cittadini. Una riunione scaturita anche dalla decisione del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica che lo scorso primo agosto ha autorizzato Eni Rewind a smaltire nell’impianto di Columbra i rifiuti pericolosi, privi di Tenorm e amianto, derivanti dalla bonifica dell’ex area industriale di Crotone. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il presidente dell’associazione “Paideia” Luigi Bitonti, il presidente provinciale Arci e coordinatore del Centro servizi volontariato “Aurora” Filippo Sestito, la segretaria cittadina del Partito democratico Anna Giulia Caiazza, il responsabile territoriale dell’associazione “Codici” Elio Nicoletta, la vicepresidente dell’associazione “I Borrelliani” Anna Maria Sulla, l’ex deputata dei Cinque Stelle Elisabetta Barbuto, Roberto Salerno, il dirigente scolastico dell’Iis “Cilberto – Lucifero” Girolamo Arcuri, la presidente dell’associazione Movimento per la difesa dei diritti dei cittadini Maddalena Autiero. Mentre a rappresentare il partito di Sinistra italiana e il Comitato Pro Papanice c’erano rispettivamente Pasquale Pace e Roberto Elia.