L’incremento del movimento di veicoli in concomitanza con la stagione turistico-balneare ha riproposto con forza il vecchio e irrisolto problema dell’inadeguatezza della Statale 18 a smaltire in sicurezza e con scorrevolezza la circolazione nei periodi cruciali dell’anno, quali esodi e controesodi. L’arteria nazionale attraversa senza soluzione di continuità aree urbane, peraltro frequentemente senza marciapiedi. A ridurne la pericolosità non bastano i limiti di velocità e il resto della segnaletica. Così come si ripete inutilmente da tempo, servirebbero interventi strutturali, specie nei luoghi in cui le vie interne confluiscono sulla strada nazionale. Lì da anni s’invoca la realizzazione di rotatorie, a tutela della sicurezza della circolazione e della pubblica incolumità. La Statale 18, invece, rimane ancorata per lo più ai canoni viari di altri tempi, pur servendo un’area vocata al turismo e pur dovendo assorbire, in certi periodi, il traffico intenso locale e nazionale. Che non sia il caso di rispolverare l’idea lanciata nei decenni scorsi di un percorso autostradale litoraneo tra Falerna Marina e Lagonegro? In estate e nei giorni festivi si assiste spesso a ingorghi, rallentamenti, lunghe file di veicoli, perché il traffico dell’arteria nazionale in più punti incrocia quello delle strade secondarie, oltre a dovere fare i conti con gli innumerevoli attraversamenti pedonali. Tra Gizzeria Lido e Marina di Nocera Terinese, per esempio, attendono una necessaria messa in sicurezza tanti incroci pericolosi, come testimoniano gli incidenti, i tamponamenti registrati negli anni.