È ricoverato presso il Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, ma se oggi Pasquale Elia può raccontare la sua storia lo deve alla tenacia del sottocapo della Guardia costiera Carmelo Vallone, e alla sua passione per la Juve… Perché lunedì scorso stava guardando la partita a casa dei suoi genitori, quando ha udito le urla disperate della moglie e della figlia del 61enne al piano inferiore. Non ha avuto alcuna esitazione e per 20 minuti ha praticato il massaggio cardiaco, continuando anche quando la prima squadra di soccorso del 118, rilevata l’assenza di battito, aveva constatato che non c’era più nulla da fare. «Quando sono arrivato - racconta - era per terra, agonizzante ed ho iniziato a praticare il massaggio cardiaco; quando è arrivata l’ambulanza, gli hanno applicato le ventose per l’elettrocardiogramma e, notando che era piatto, mi hanno fatto segno di smettere perché non c’era più niente da fare…». Tuttavia «mi sono arrabbiato, gridando che dovessimo salvarlo ed ho continuato. Sono felice di aver ridato il sorriso ad una famiglia intera». È rimasto inginocchiato a praticare il massaggio nonostante le poche speranze di successo. Quando è arrivata la seconda ambulanza «col defibrillatore gli hanno fatto due/tre scariche ed il battito è ripartito». Quindi il trasferimento d’urgenza a Catanzaro, per l’intervento. Con le manovre eseguite Vallone ha salvato la vita all’uomo pompando ossigeno al cervello: si è trovato nel posto giusto al momento giusto e «gli ha fatto ripartire il cuore, perché se non avesse insistito…». La moglie dell’uomo, Daniela Ingenuo, non riesce a completare la frase. Ed estrinseca la sua riconoscenza all’“eroe per caso”. Intanto il sindaco Sergio Pititto ha trasmesso una richiesta per l’encomio civile e militare in Capitaneria e Prefettura. Peraltro conosce entrambi poiché è successo nel suo condominio: «Carmelo è un ragazzo molto preparato ed ha un elevato senso del dovere. È un esempio positivo per la comunità».