Partirà ufficialmente il prossimo 2 settembre l’anno scolastico 2024/25. E per molti istituti scolastici calabresi sarà l’avvio di una nuova realtà operativa: il riferimento è a tutti quegli istituti che, in seguito alla riorganizzazione della rete scolastica disposta dalla Regione Calabria in attuazione della riforma ministeriale sul dimensionamento scolastico, saranno a tutti gli effetti delle nuove entità formative sul territorio. A ognuno di essi farà riferimento un cospicuo numero di studenti e ogni istituto accorpato sarà animato da un nutrito numero di docenti. Di ridotto c’è solo il numero complessivo di dirigenti scolastici: ognuno di loro avrà quindi a che fare con più plessi, più docenti, più studenti e quindi più responsabilità e impegni rispetto a prima. A tutti gli effetti, quindi, il 2024/25 segnerà l’avvio di una nuova era nella formazione e sarà quindi una stagione che per certi versi potrà essere considerata “di rodaggio”, in attesa delle ulteriori variazioni che interessano il settore già dal 2025/26. Variazioni che si annunciano peggiorative dell’offerta formativa sul territorio calabrese e per le quali si prevedono ancora proteste come avvenuto nel settembre 2023. Per la provincia di Catanzaro, la riapertura delle scuole, fissata in Calabria per il 16 settembre, interesserà 46.104 studenti. Il totale conferma la tendenza negativa intrapresa ormai da qualche anno a questa parte e relativo alla diminuzione degli studenti delle scuole della provincia di Catanzaro (dato analogo a quello delle altre province calabresi): in dieci anni, si è registrata una riduzione di oltre 6.800 studenti nelle scuole della provincia catanzarese. A determinare tale contrazione sono fenomeni demografici ben definiti come la denatalità e l’emigrazione verso altre regioni italiane o Paesi di giovani e giovani coppie per motivi di studio/lavoro, soprattutto dall’entroterra, ma non solo.