«Vibonesi … Udite, udite: si è persa la prima pietra dell’ospedale nuovo di Vibo posta in pompa magna in pompa magna oltre dieci anni fa. Adesso la stanno cercando e dico che l’hanno rubata e non se ne trova una simile poiché, fra l’altro, era stata benedetta». Sette anni dopo, le parole di un attento cronista vibonese, conoscitore profondo del territorio, che da qualche anno ci ha lasciato, ovvero, Michele Garrì, suonano ancora straordinariamente attuali se, sotto la lente d’ingrandimento si pone la costruzione del nuovo ospedale in contrada Cocari. E non perché di passi in avanti non se ne siano fatti, seppur a fatica, negli ultimi anni. Ma per una ragione ben precisa legata al fatto che la sensazione sia la medesima e l’interrogativo, pure: vedrà mai la conclusione un’opera ancora da realizzare a 20 anni dalla benedizione della prima pietra?