È un’atmosfera di tristezza e di solidarietà quella che la popolazione di Vibo e provincia sta creando attorno al Sistema bibliotecario vibonese, che da lunedì ha chiuso i battenti a causa della gravissima situazione economica in cui versa. «Cittadini, associazioni, scuole stanno confermando anche in questo momento buio il proprio attaccamento all’Ente, inondando di messaggi noi operatrici», spiega Katia Rosi, storica volontaria che, assieme all’altra volontaria Beatrice Mirabelli e all’unica dipendente Maria Luisa Mazzitelli (non retribuita da anni), ha portato avanti, in condizioni di estrema difficoltà, le attività del Sbv. Vedere chiusi i cancelli della più grande biblioteca calabrese sta generando malumore tra i numerosi utenti, ora orfani di un presidio d’eccellenza. Sulla vicenda è intervenuto l’assessore alla Cultura del Comune di Vibo, Stefano Soriano, il quale dopo aver posto l’accento sulla pesante situazione debitoria del Sbv e sull’affievolirsi della spinta degli Enti associati, ha comunicato di voler percorrere ogni strada possibile per salvare il polo bibliotecario. «In questi giorni - ha spiegato Soriano - si intensificherà il confronto con gli altri Comuni associati, per vagliare tutte le soluzioni possibili ed attuabili nell’immediato. Informeremo la collettività circa i prossimi passi da compiere, con l’auspicio che il Sbv possa riaprire».
Intanto un nuovo appello alla Regione Calabria, Ente chiamato in causa per risollevare le sorti del presidio culturale, è stato rivolto dai consiglieri regionali Raffaele Mammoliti (Pd) e Antonio Lo Schiavo (Lp), i quali ieri hanno inoltrato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta e al presidente del Consiglio regionale.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia