Interramento delle carcasse degli animali morti all’interno delle aziende ovinocaprine infettate e dichiarazione dello stato di emergenza. È questa la linea concordata dai sindaci dei territori più colpiti dall’epidemia di “Lingua blu” che sta decimando gli allevamenti di pecore e capre del Crotonese. Al tavolo organizzato nel Comune di Crotone, si sono ritrovati mercoledì oltre al sindaco del capoluogo Vincenzo Voce, i primi cittadini di Isola Capo Rizzuto (Maria Grazia Vittimberga); Cutro (Antonio Ceraso); Petilia Policastro (Simone Saporito); Rocca di Neto (Alfonso Dattolo); Pallagorio (Umberto Lorecchio). E poi: dirigenti e veterinari dell’Asp 5 e il presidente della Provincia, Sergio Ferrari.
Mille i capi infetti, almeno 25 focolai e una moria giornaliera di 50 pecore: sono i dati allarmanti della “blue tongue”, che ha colpito nel territorio di Isola Capo Rizzuto. In un allevamento di Crotone, al confine con Rocca di Neto, in un solo giorno, sono crollati a terra 70 ovini. Da qui l’ordinanza di interramento delle carcasse all’interno dell’azienda emessa dal sindaco Vincenzo Voce.
Una decisione condivisa da parte degli altri sindaci. Una soluzione ritenuta fattibile dal punto di vista pratico ed economico, prospettata anche martedì dalla sindaca Vittimberga nell’incontro in Comune con gli allevatori isolitani. In questo ultimo comune, per venire incontro alle aziende in ginocchio, l’amministrazione comunale metterà a disposizione le figure professionali richieste per redigere le relazioni tecniche: agronomo, veterinario e geologo. L’infossamento, potrà comunque avvenire solo nei terreni lontani da falde acquifere che non presentano rischi idrogeologici e ricorrendo a materiale impermeabilizzanti e disinfettanti come la calce.
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