«Occorre avviare la modifica del Paur». Eni Rewind, con una nota inviata venerdì, ha diffidato la Regione affinché rispetti la prescrizione disposta lo scorso 1 agosto dal ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Il Mase come è noto approvando lo stralcio del Piano operativo di bonifica Fase 2, ha imposto anche alla Cittadella di incanalare entro 30 giorni dalla notifica del decreto, l'iter per rivedere il Provvedimento autorizzatorio unico regionale che, dal 2019, vieta di smaltire in Calabria i rifiuti dell'ex area industriale di Crotone.
Si tratta di un passaggio fondamentale per consentire alla società del gruppo Eni di iniziare da ottobre gli interventi di bonifica così come stabilito dallo stesso Ministero. Il quale, ha dato il via libera a conferire nell'impianto di Columbra 362 mila tonnellate di scorie pericolose, prive di Tenorm e amianto, che sono presenti nella discarica fronte mare ex Pertusola. Mentre le restanti 397 mila tonnellate di scorie classificate non pericolose verranno smaltite nelle strutture dislocate tra Puglia, Basilicata e Sicilia. Il dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin ha concesso inoltre alla multinazionale di mettere in sicurezza le ex zone industriali interne con il capping, ovvero la copertura, del sito dello stabilimento ex Agricoltura e il ripristino morfologico dell'area della fabbrica ex Pertusola per riportarlo alle sue condizioni naturali. Nel dettaglio, per la zona ex Agricoltura che si estende per 9 ettari è previsto prima lo scotico, ossia l'asportazione di una parte di terreno, poi il ripristino morfologico dell'area e infine la realizzazione del capping con terreno a bassa permeabilità.
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