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Dai processi ai nuovi assetti interni, l’autunno “caldo” dei clan vibonesi

Le inchieste antimafia dopo “Rinascita Scott”, da “Imponimento” a “Maestrale”. C’è attesa per le sentenze che riscriveranno la storia criminale locale Investigatori al lavoro per decifrare dinamiche e rapporti tra cosche

L'aula bunker di Lamezia e, nel riquadro, Pasquale Megna

Superato il primo grado del maxiprocesso “Rinascita Scott”, le aule di giustizia tornano in attività e al centro dell’attenzione ci sono le nuove inchieste che la Procura distrettuale antimafia ha istruito dopo il “terremoto” di fine 2019. Al netto degli esiti già venuti o che verranno rispetto al “secondo livello” (quello delle collusioni politico-imprenditoriali) per il quale – va detto – fin qui non sono state poche né marginali le assoluzioni, il colpo per i clan del Vibonese c’è evidentemente stato. E le sentenze non sono state lievi per molti capi e affiliati delle principali cosche del capoluogo e della provincia. Ancora però in molti sono alla sbarra con il nuovo maxiprocesso nato dall’unione dei filoni investigativi “Maestrale-Carthago”, “Olimpo” e “Imperium” che sta entrando nel vivo. Mentre nell’aula bunker di Lamezia Terme si avvicendano coloro che sono diventati collaboratori di giustizia negli ultimi anni – dal vibonese Bartolomeo Arena al nicoterese Pasquale Megna – potrebbe arrivare a breve la sentenza per i 91 imputati che hanno optato per il rito abbreviato e per cui la Dda ad aprile ha invocato condanne per un totale di quasi 900 anni di carcere. Anche per un’altra inchiesta che ha fatto scalpore, “Imponimento”, la sentenza d’appello del processo con rito abbreviato – la Procura generale ha chiesto la conferma di quasi tutte le condanne emesse in primo grado – dovrebbe arrivare a brevissimo. E nelle prossime settimane potrebbe esserci anche la decisione della Cassazione rispetto al secondo grado (67 condanne e 7 assoluzioni a fine ottobre 2023, confermate tutte le condanne per associazione mafiosa) dell’abbreviato di “Rinascita Scott”. Imminente dovrebbe essere la sentenza della Cassazione sul troncone in abbreviato di “Costa pulita”, mentre nel primo semestre del 2025 sono attesi altri importanti pronunciamenti della Suprema Corte come quello sull’omicidio di Matteo Vinci (due gli ergastoli confermati a luglio in appello).

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