Arrical è finalmente pronta, entro gennaio verrà pubblicato il bando di gara per per l'Individuazione del Gestore Unico dell’Area Centrale della Calabria e a luglio si prevede l’assegnazione. La comunicazione è giunta nei giorni scorsi agli uffici di Palazzo De Nobili. In questo modo per l’amministrazione comunale di Catanzaro si chiude una partita assai delicata legata al bando cittadino per la raccolta dei rifiuti urbani. Attualmente il servizio è in proroga alla società Sieco, che si occupa della raccolta rifiuti nel capoluogo da otto anni, fino al prossimo mese di dicembre. Nelle more il Comune aveva dovuto procedere con il nuovo bando nell’attesa del definitivo avvio di Arrical. Il bando predisposto dall’assessore Giorgio Arcuri e dal dirigente del settore Ambiente Antonio Dominijanni aveva sollevato perplessità e critiche, in particolare l’allarme era stato sollevato da dipendenti e organizzazioni sindacali sui contenuti del documento soprattutto in termini di salvaguardia degli attuali posti di lavoro e del mantenimento dei livelli contrattuali acquisiti dai dipendenti oggi in forza alla Sieco. Dopo alcuni giorni il discusso bando sui rifiuti è stato ufficialmente ritirato con una determina del settore Ambiente. Nell’atto è stato chiarito che «negli atti della procedura di gara è necessario revisionare l’indicazione del Contratto nazionale di lavoro». Per il settore di Palazzo De Nobili si è reso necessario «procedere con la presa d’atto di quanto disposto dalla Giunta comunale e procedere con l’annullamento degli atti conseguenti adottati, con particolare riferimento all’indizione della procedura di gara». Nella determina si evidenziava anche che «i termini per la presentazione delle offerte non sono ancora scaduti e non è stato adottato alcun atto» oltre l’indizione; che «l’adozione di un provvedimento di autotutela rappresenta un potere/dovere in capo alla Stazione appaltante, da esplicarsi in qualunque momento nel corso di una procedura ad evidenza pubblica quando si manifestino vizi che possono pregiudicare i principi che sottendono alle procedure ad evidenza pubblica quali, fra gli altri, quello del buon andamento in relazione alla necessità di addivenire ad un’aggiudicazione valida ed immune da vizi di legittimità». Il caso aveva anche portato alle dimissioni del dirigente Dominijanni.
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