Un medico interno sarà affiancato temporaneamente ai due colleghi presenti nel reparto di Ematologia dell’ospedale di Crotone, in attesa di reclutare una nuova figura professionale «attraverso i concorsi che abbiamo già fatto o quelli in mobilità che abbiamo in programma». Quella prospettata dal direttore sanitario dell’Asp di Crotone, Pasquale Mesiti, potrebbe essere una soluzione per tamponare la grave carenza di professionisti nel reparto che ha in cura centinaia di persone. Ma a prevalere tra i pazienti talassemici di Crotone è lo scetticismo. Non sono affatto sicuri che la soluzione sia praticabile, e lo hanno detto chiaramente all’uscita dall’incontro avuto con Mesiti e con il commissario dell’Asp Antonio Brambilla. Tanto che, hanno sottolineato, se entro quindici giorni non cambia nulla torneranno a protestare. Esattamente come hanno fatto ieri, recandosi presso la sede dell’Asp del centro direzionale “Il Granaio” per manifestare contro la carenza di medici che si occupano della microcitemia dell’ospedale cittadino. «Sono solo due – ha spiegato Massimo Caruso dell’associazione Thalassemici Crotone – a gestire 900 pazienti ematologici cronici e 130 talassemici, oltre alle prime visite, alle urgenze ed alle consulenze di reparto». Per di più uno dei due andrà in pensione a gennaio, aggravando così una situazione già insostenibile. Di qui la richiesta dei pazienti di inserire in reparto una nuova unità medica prima di gennaio, «anche considerato che – ha proseguito Caruso – ci sono professionisti che vogliono venire in quel reparto. Bisogna tenere conto che la specializzazione in Thalassemia non esiste, sull’argomento ci sono dei master. E allora se aspettiamo gennaio e non inseriamo subito un nuovo medico, o troviamo un ematologo (e non ce ne sono) oppure chi viene non riuscirà a formarsi in tempo. Assegnandolo adesso, invece, potrebbe lavorare per alcuni mesi con il dottore Sergio Bagnato, che ha oltre 10 anni di esperienza, acquisendo così le conoscenze necessarie. Tenendo conto, peraltro, che i nostri protocolli di cura sono estremamente complicati».
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