Catanzaro, Crotone, Vibo

Mercoledì 30 Ottobre 2024

Il cantiere “eterno” in piazza Municipio a Vibo, scatta la proroga lavori... e pure la rabbia

Concessa una proroga di 45 giorni nelle tempistiche di esecuzione dei lavori di rigenerazione di piazza Martiri d’Ungheria, meglio nota come piazza Municipio. Gli interventi avrebbero dovuto concludersi ad agosto, ma gli intoppi - come spesso avviene a queste latitudini quando si tratta di lavori pubblici - non sono mancati e hanno portato a un periodo di sospensione dei lavori (per via del rinvenimento di sottoservizi non individuati nel progetto), poi ripresi e attualmente in corso. La richiesta di proroga, inviata dalla ditta appaltatrice al Comune nei giorni scorsi, conferma il nuovo cronoprogramma non ufficiale prospettato dagli amministratori, che vede la consegna della piazza nella sua nuova veste non prima di dicembre (il sindaco, Enzo Romeo, ha assicurato che per Natale tutte le piazze oggetto di cantiere saranno riaperte). Per la verità, nell’istanza di proroga i giorni richiesti erano 60, ma è stata concessa solo per 45. Considerando tale concessione, i termini per il completamento dell’opera slittano a metà ottobre circa. Poi vi dovrà essere il collaudo: dal momento della comunicazione di conclusione dei lavori da parte del direttore dei lavori, il collaudatore nominato avrà tempo 60 giorni per esperire le operazioni tecniche ed emettere il relativo certificato. Ragion per cui, se i termini di conclusione dell’opera e di collaudo saranno rispettati, per il 15 dicembre la nuova piazza Municipio potrà mostrarsi ai vibonesi nel suo nuovo splendore. È ciò che sperano i cittadini, ormai esasperati dagli innumerevoli cantieri aperti a Vibo contemporaneamente (sono più di 80), che hanno fatto piombare nel caos la città. Traffico in tilt, parcheggi eliminati (alcuni temporaneamente, altri definitivamente), centro deserto, attività commerciali in ginocchio. È questo lo scenario al quale si assiste da mesi e per cui i commercianti sono sul piede di guerra. Si sperava che con l’estate i lavori terminassero almeno nelle piazze principali, ma così non è stato.

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