Prenderanno il via a fine settembre le attività per la caratterizzazione dei fondali marini dell'area portuale di Crotone. Così ha deciso l'Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio per lo specchio di mare che si estende a cavallo tra il porto vecchio e porto nuovo che è ricompresa nel Sito di interesse nazionale di Crotone.
La zona, com'è noto, necessita di essere messa in sicurezza e bonificata in quanto si ipotizza sui fondali ci possano essere depositate le scorie industriali che in passato vennero prodotte dalle fabbriche dismesse dell'ex area industriale al fine di essere rimosse.
L'ente con sede a Gioia Tauro ha affidato ad una società di Menfi (Agrigento) la redazione del Piano di caratterizzazione dei sedimenti marini del porto. Gli interventi messi nero su bianco prevedono il posizionamento di 47 stazioni di campionamento per un totale di 216 sondaggi da effettuare e l’utilizzo di un mezzo navale con gli esiti delle indagini che dovranno essere analizzati da un laboratorio accreditato. Nello specifico, come riporta la relazione tecnica, si procederà con «la caratterizzazione dell’intera area del bacino portuale» e delle «aree destinate a ripascimento sommerso mediante attività di prelievo, campionamento, analisi di carattere chimico, biologico ed ecotossicologico per la movimentazione di materiale dragato all’interno della cassa di colmata» da sistemare «nel porto di Crotone e al suo eventuale riutilizzo ai fini di barre sommerse».
Le operazioni programmate rappresentano una seconda fase di caratterizzazione dell'area portuale poiché segue quella avviata nel 2002 e ultimata nel 2008 davanti allo stabilimento industriale ex Pertusola.
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