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'Ndrangheta, operazione “Sahel” a Cutro: la periferia sud di Catanzaro crocevia del narcotraffico

La periferia sud di Catanzaro e la criminalità rom che ha trasformato interi quartieri della città in “fortini” inespugnabili si confermano al centro dei traffici di stupefacenti. Anche l’operazione di ieri Sahel sui nuovi equilibri criminali a Cutro ha confermato il ruolo della criminalità rom nel narcotraffico. Lo stesso procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla durante la conferenza stampa ha voluto sottolineare quanto emerso nel corso delle indagini dei carabinieri. «Un dato - ha specificato Capomolla - già emerso in altre indagini: purtroppo l’aspetto più preoccupante è il fatto che questa organizzazione di etnia rom si avvaleva di minori per la cessione dello stupefacente».
A fare da trait d’union tra il gruppo cutrese e la rete di pusher del capoluogo calabrese sarebbe stato secondo l’accusa Carlo Verni cognato del boss detenuto Vito Martino. Verni per un periodo si era trasferito a vivere nel quartiere Lido di Catanzaro. È proprio in questo periodo che gli inquirenti intercettano alcuni dialoghi ritenuti importanti nella ricostruzione del castello accusatorio. Lo stesso Verni in una conversazione avrebbe minacciato un soggetto, debitore di una somma di denaro per l'acquisto di stupefacente, definendosi cognato di Vito Martino e affiliato di Mani di Gomma. Si sarebbe vantato dell’appartenenza alla 'ndrangheta e riferiva di mantenere sempre un profilo basso per non farsi notare.

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