Cade l’aggravante del metodo mafioso al processo Keu, relativo a presunti condizionamenti sugli appalti pubblici. Il gip di Firenze Fabio Gugliotta ha condannato in abbreviato a 5 anni e 8 mesi e 4.600 euro di multa e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni l’imprenditore Graziano Cantini, titolare della Cantini Marino srl di Vicchio del Mugello (Firenze) con l’accusa di associazione per delinquere, illecita concorrenza con minacce ed estorsione. Cantini dovrà inoltre risarcire l’imprenditore ritenuto estromesso con le minacce dalla gestione dei cantieri pubblici per la realizzazione della strada provinciale 429 Empoli Castelfiorentino: in attesa che il tribunale civile stabilisca l'entità dell’indennizzo dovrà versare una provvisionale di 15mila euro. È stata esclusa la domanda di risarcimento del sindacato Cgil. Il pm Lorenzo Gestri aveva chiesto la condanna a 8 anni, ma il gip ha escluso l’aggravante del metodo mafioso e la pena è stata ridotta. «Siamo soddisfatti della sentenza - ha detto il difensore di Cantini Federico Bagattini -, il giudice ha fatto cadere l’aggravante della mafiosità e ha respinto l'indennizzo a favore del sindacato Cgil che riteneva la l'azienda di Cantini una sorta di centrale di malaffare anche con i dipendenti».
Il gip ha rinviato a giudizio altri dieci imputati, tra cui Nicola Verdiglione, principale collaboratore di Cantini, l'imprenditore Francesco Lerose di Crotone, Nicola Chiefari, per l'accusa legato alla cosca di 'ndrangheta dei Gallace. Anche per loro, accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere alla estorsione e alla illecita concorrenza con minacce, è caduta la circostanza aggravante del metodo mafioso. Il processo si aprirà a gennaio al tribunale di Pisa, poiché l’episodio di estorsione più grave si sarebbe svolto a Pontedera.
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