«Quello delle intimidazioni e delle aggressioni al personale sanitario è un fenomeno, purtroppo, che si avverte in tutta Italia. Speriamo che l’attenzione del ministero della Salute verso questa situazione si traduca in misure concrete».
È quanto afferma il commissario straordinario dell’Asp, Antonio Battistini, a seguito dell’intimidazione subita dal direttore del Distretto Unico dell’Asp, Raffaele Bava, il quale si è visto recapitare 3 proiettili. Intimidazioni e violenze ai danni del personale sanitario si stanno susseguendo a Vibo e in tutta Italia.
Sotto tiro manager, medici, infermieri e oss, sia nelle sedi amministrative che nelle corsie ospedaliere, soprattutto in Pronto soccorso. A tale ultimo riguardo, Battistini tiene a una digressione: «Le criticità che attanagliano la sanità sono tante, è innegabile, ma è bene comprendere che spesso si fa un uso improprio del Pronto soccorso: in questo reparto, ribadiamo, devono accedere solo codici rossi e arancioni». Maggiore presenza dello Stato e certezza della pena è quanto invoca il presidente dell’Ordine dei Medici, Antonino Maglia. «Aggressioni e intimidazioni – asserisce Maglia – purtroppo spesso rimangono senza un colpevole... e quando il colpevole c’è, il più delle volte rimane impunito. Non possiamo più tollerare tutto ciò, occorre che i medici e i sanitari lavorino in tranquillità sia nei presidi ospedalieri sia nelle sedi dirigenziali. Per questo serve una più forte vigilanza». Il presidente dell’Ordine pone l’accento pure sulle gravi problematiche che attanagliano il sistema sanitario e che, inevitabilmente, si ripercuotono sull’utenza: «Tali criticità non possono costituire la giustificazione della violenza. Per superare i problemi bisogna stringere un patto tra medici e cittadini, per compiere sinergicamente tutti i passi necessari al risanamento della sanità. Bisogna agire insieme, facendo squadra, non muro contro muro. Noi camici bianchi siamo i primi a voler lavorare in un ambiente funzionale, che soddisfi le esigenze dei pazienti».
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