Crotone, assoluzione di Antonella Stasi: «Già al lavoro per proseguire, ma abbiamo vissuto un’ingiustizia»
«Sono già al lavoro per capire cosa fare e come proseguire. Non manca la forza di volontà, la spinta dei miei collaboratori, la luce di speranza negli occhi dei miei figli ed il sostegno di quanti mi hanno telefonato e scritto». Dopo tre anni di “gogna” giudiziaria e di conseguenti problemi economici che hanno colpito come naturale conseguenza, tutto il complesso aziendale («È stata distrutta l’immagine del gruppo, dopo 40 anni di storia imprenditoriale e le banche hanno immediatamente bloccato ogni operatività»), Antonella Stasi presidente del Gruppo Marrelli, prova a voltare pagina. Martedì un giudice ha stabilito l’insussistenza delle contestazioni mosse dalla Procura distrettuale di Catanzaro, all’imprenditrice crotonese nell’inchiesta “Erebo Lacinio”. «Il fatto non sussiste», ha decretato la Gup del Tribunale di Catanzaro Sara Merlini. Alcune perizie hanno smontato il castello di accuse incentrato su un presunto raggiro (escluso dalla sentenza) che avrebbe consentito alla società “Le verdi praterie” di Isola Capo Rizzuto, facente capo al Gruppo Marrelli, di percepire indebitamente fondi pubblici per 14milioni di euro, oltre ad un ipotizzato traffico illecito di rifiuti legato alla produzione di energia da biogas. «Oggi – lamenta l’imprenditrice – dopo 3 anni e sette mesi dal sequestro, l’impianto biogas è chiuso. Gli incentivi del Gse sospesi, e pertanto la produzione non più sostenibile. Il caseificio è fermo. Il latte è venduto ad aziende in Campania. La produzione del vino al minimo». L’azienda inoltre aveva diverse collaborazioni con Università e Centri di ricerca nazionali ed internazionali. Per la vicenda giudiziaria, lo scorso anno ha dovuto rinunciare ad un progetto di 11 milioni di euro, autorizzato il 24 Agosto 2023 dal Ministro delle Imprese Adolfo Urso che aveva dato l’assenso ad un “Accordo per l’innovazione per la produzione di integratori alimentari naturali derivanti da biomolecole del latte». «Abbiamo sofferto molto in questi ultimi anni. La scomparsa prematura di mio marito ha lacerato il cuore di tutte le aziende del Gruppo, di tutti i collaboratori e amici», osserva Antonella Stasi che è certamente soddisfatta dall’esito del processo ma nello stesso tempo è segnata anche dalla tempistica dell’inchiesta: «Il 2 Marzo 2021, giorno del suo compleanno (di Massimo Marrelli), – conclude senza nascondere l’amarezza – avvenne il sequestro dell’azienda agricola. Quella mattina eravamo tutti in chiesa presso le Carmelitane a Capocolonna per una preghiera in suo onore quando ci chiamano gli avvocati per informarci che in ogni angolo delle aziende del gruppo c’erano finanzieri che cercavano carte e documenti».