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'Ndrangheta, la testimonianza del "pentito": il clan controllava a Briatico lavori e feste patronali

Estorsioni sui lavori di due chiese a Briatico, nel Vibonese, oltre che alla ditta che effettua la raccolta dei rifiuti, anche a quella che cura l’illuminazione pubblica, a un’impresa impegnata nei lavori pubblici di una rotatoria e a un’altra ancora che stava eseguendo delle opere di ristrutturazione in una villetta abitata da un sacerdote. E’ quanto svelato in aula dal collaboratore di giustizia, Antonio Accorinti, nel corso della deposizione dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia nel maxiprocesso nato dalle operazioni antimafia Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium.
Nel mirino della 'ndrangheta - che avrebbe esercitato un controllo asfissiante del territorio - anche la gestione della festa patronale della Madonna del Carmine a Briatico e il concerto di un rapper in paese dove l’organizzazione degli eventi (dal palco al gruppo elettrogeno, sino ai service per la musica) sarebbe stata curata dal clan Fiarè di San Gregorio d’Ippona (Vv), appositamente chiamato dal clan Accorinti di Briatico. Nel mirino del clan, infine, pure la gestione delle mense scolastiche a Briatico durante la consiliatura dell’ex sindaco Andrea Niglia la cui amministrazione è stata successivamente sciolta nel 2018 per infiltrazioni mafiose.

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