Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 25 Novembre 2024

Crotone, sgomberato Piazzale Nettuno da materazzi e mobilio di alcune persone senza fissa dimora. Ma è polemica

Questo pomeriggio, grazie ad un intervento congiunto del personale del settore 6 abilitato ai lavori in quota, del personale di Akrea e della polizia locale reso a seguito di una riunione operativa voluta dal sindaco, si è proceduto allo sgombero di persone e cose dall’area di piazzale Nettuno. L’area risultava da tempo occupata da materassi e mobilio progressivamente accumulati da soggetti che stazionavano ormai abitualmente nell’area adibendola impropriamente a propria fissa dimora. Il lavoro congiunto messo in campo dai dipendenti, a cui va il più sentito ringraziamento dell’amministrazione, ha consentito tale attività, che d’ora in poi verrà sistematicamente ripetuta non appena dovesse rendersi nuovamente necessario.

Le associazioni: panca una politica dell'accoglienza

"In seguito all’input della Lega crotonese, l’amministrazione comunale di Crotone ha annunciato di aver “bonificato” piazzale Nettuno, un’area in cui dormivano migranti vulnerabili che non avevano altre alternative di ricovero. Questo provvedimento solleva gravi preoccupazioni e riflette una mancanza di vera solidarietà e politiche di accoglienza. È inaccettabile che l’emergenza casa anche dei cittadini stranieri e la mancata accoglienza dei migranti venga gestita con soluzioni temporanee e palliative, volte esclusivamente a spostare il problema in luoghi meno visibili". E' quanto si legge in una nota diramata da Arci Crotone Aps Legacoop Calabria Immigrazione, Sial Cobas Calabria, Anpi Crotone ,Laicitalia. "La solidarietà - sottolineano le associazioni . non può ridursi a un mero strumento di propaganda politica, quando invece dovrebbe tradursi in azioni concrete di supporto e integrazione. Le persone migranti sono spesso le più fragili e vulnerabili della nostra società. È nostro dovere garantire loro dignità e rispetto, invece di cercare di allontanarle dalla vista pubblica. Non possiamo permettere che politiche populiste e di esclusione prendano il sopravvento. Il migrante senza fissa dimora è ancora più vulnerabile. Reca in sé fragilità sociali che lo espongono più di chiunque altro a fenomeni come lo sfruttamento lavorativo e della microcriminalità. Questi sì, fenomeni che le istituzioni dovrebbero combattere. Chiediamo a tutti di fermarsi e riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni. È tempo di sviluppare una vera politica di accoglienza che affronti le necessità dei migranti, garantendo loro condizioni dignitose e supporto adeguato. La comunità di Crotone merita un governo che promuova valori di inclusione e empatia, piuttosto che quello che si traduce in una caccia alle streghe delle persone più vulnerabili. Non possiamo permettere che chi è in difficoltà diventi un bersaglio per chi cerca consenso. Rivolgiamo un appello a tutte le parti coinvolte affinché si uniscano a noi in questo messaggio di umanità e giustizia. È ora di agire con responsabilità".

Gli interrogativi del Partito Democratico

"C'eravamo appena abituati alla virata del sindaco Voce verso Forza Italia, quando all'improvviso il primo cittadino sembra "strambare" verso metodi salviniani. Proprio nel giorno in cui attracca nuovamente al porto di Crotone la nave della ONG SosHumanity con 36 migranti appena salvati in mare, il Comune di Crotone infatti accoglie le istanze della consigliera leghista Cavallo e si adopera in una operazione di "bonifica" di piazzale Nettuno. Succede, infatti, che invece di attuare una reale riqualificazione di un mercato degradato, Voce manda una squadra di pulizie specializzate".  E' quanto si legge in una nota del Partito Democratico. "Nulla da eccepire, salvo un paio di domande. È stato fatto un monitoraggio per capire la situazione delle persone che dimoravano nell'area, le loro esigenze ed eventuali possibili soluzioni? I migranti e i senza fissa dimora che avevano trovato rifugio sotto le volte d’acciaio delle nuove bancarelle sono stati soccorsi o ci si è accontentati del "non li abbiamo trovati lí al momento dell'intervento"? Dopo la strage del 26 febbraio ed in diverse altre occasioni, il Sindaco e l'Assessore Pollinzi hanno dato lezione di solidarietà e accoglienza. Ci auguriamo che in questa occasione abbiano applicato almeno le regole fondamentali".

La replica dell'assessore Pollinzi

Immediatamente dopo la pulizia di piazzale Nettuno da ingombranti e sporcizia, si è scatenata la corsa alle lezioni di moralità e misure di accoglienza. Comprensibili certamente le preoccupazioni ma non accettabili in silenzio i moralismi gratuiti. Il silenzio piuttosto si addice al tanto lavoro di chi quotidianamente è impegnato per la tutela e la presa in carico delle persone più fragili. E spiace leggere che i giudizi frettolosi e i moralismi arrivano proprio da chi, più di altri, dovrebbe conoscere la politica e la programmazione dell’amministrazione comunale sul tema dei senza fissa dimora e delle migrazioni in generale. Dalla titolarità dei Sai, centri di seconda accoglienza, alle misure del pnrr attivate per l’housing first e il centro servizi giusto per fare qualche esempio. Temi sui quali, purtroppo, le amministrazioni locali e i territori subiscono gli effetti delle politiche nazionali ed europee che da più di 20 anni condizionano le azioni e i programmi di protezione e accoglienza. Stridono, dunque, le parole di chi grida allo scandalo perché il Comune di Crotone interviene per recuperare dal degrado urbano una zona centrale della città e sulla quale si ragiona per imminenti interventi di recupero. Stridono perché chi lo fa non conosce, o finge di non conoscere il lavoro che il servizio sociale svolge quotidianamente su questo come su tutte le questioni che riguardano i vulnerabili. Stridono perché si dimentica che tutta la macchina politica, amministrativa e tecnica del comune di Crotone ha lavorato h24, senza sosta, senza medaglie, senza interviste, senza pudore e reverenza nei confronti del governo nazionale e investendo fondi di bilancio per la gestione di quella emergenza umana e sociale. Stridono perché alcune di quelle associazioni intervenute sul recupero di Piazzale Nettuno, gestiscono i progetti di accoglienza del Comune di Crotone, gestiscono il nostro servizio di pronto intervento sociale, hanno partecipato a tutte le gare importanti che abbiamo pubblicato nell’ultimo anno e stanno per partire con servizi innovativi per tutto l’Ambito Sociale. Conoscono ogni dettaglio della programmazione che insieme abbiamo elaborato su finanziamenti complessi e cospicui proprio per restituire dignità alle persone più fragili indipendentemente da provenienza e condizione. E stridono perché spesso, o quasi sempre, una risposta alle persone senza fissa dimora non riusciamo a darla non perché non ci pensiamo o non interveniamo ma perché le norme di diritto, dalla Bossi-Fini per finire al c.d. decreto Cutro, giocano alla propaganda senza curarsi della vita reale delle persone e dei territori, stringendo nel tempo sempre più le maglie dell’accoglienza. E non basta su questo prendersela con i governi di centro-destra, perché quando ne ha avuto la possibilità anche il partito democratico, tra i moralisti dell’ultima ora, non ha certo invertito la rotta. Anzi, non risultano stracci di interventi della sezione crotonese del pd contro la linea dei propri esponenti di governo che pure avrebbero avuto la possibilità di cancellare la madre delle norme che criminalizza l’immigrazione. Piazzale Nettuno non era e non potrà essere il luogo dignitoso per accogliere gli ultimi del mondo, di cui alcuni tuttavia si sono accorti solo ieri. Aver sistemato e pulito un’area tuttavia non significa che a Piazza Resistenza qualcuno se ne infischi delle persone che usavano rifugiarsi sotto a quei tetti di fortuna. Non consentiamo a nessuno questa banalizzazione dell’azione amministrativa. Continuiamo a lavorare come sempre per un’intera macro aerea provinciale, siamo in campo con il nostro servizio di pronto intervento, stiamo predisponendo attività per affrontare la povertà estrema prima, durante e dopo Piazzale Nettuno. E sempre ricercando la collaborazione di chi realmente può dare una mano a gestire le emergenze. Nessuno si salva da solo, men che meno con le contrapposizioni.

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