Anche per la criminalità organizzata esiste un prima e un dopo l'emergenza pandemica per il Covid. Lo confermano i dati elaborati dall'associazione Libera che ha analizzato i reati spia (usura, estorsione, riciclaggio denaro, delitti informatici, truffe e frodi informatiche). In Calabria per il biennio 2022-2023 i reati spia sarebbero stati 16.322, con una media di 680 reati al mese, registrando un incremento del 18% rispetto ai reati spia del biennio pre-pandemico 2018/2019, quando erano 13.836. Solo nella provincia di Catanzaro sono stati 1.664 con un incremento in dodici mesi del 5%. In un anno si sono contate 66 estorsioni, dato in linea con l'anno precedente. La ricerca di Libera analizza anche le segnalazioni sospette. Il sistema obbliga banche, intermediari finanziari e immobiliari, agenti di cambio, poste, società di gestione del risparmio, assicurazioni e altri soggetti obbligati a segnalare alla Banca d’Italia qualsiasi transazione di denaro sospettata di essere collegata al riciclaggio di denaro, al finanziamento del terrorismo o ad altre attività criminali. Nello specifico, in Calabria, nel biennio “long covid” 2022/2023, le segnalazioni sospette complessivamente hanno raggiunto la cifra di 8.059, con un incremento del 4% rispetto al biennio pre-pandemico. Solo nella provincia di Catanzaro in un anno se ne sono contate 710. Il cybercrime, soprattutto gli attacchi mirati con richiesta di riscatto, è in spaventosa crescita, in particolare a seguito dei due anni di pandemia. Si è registrato un notevole aumento dei reati informatici e dei cyber attacchi da parte della criminalità comune e organizzata, favorito dall’abbassamento dei perimetri di difesa aziendale e, in parte, dallo smart working. I dati in Calabria sono preoccupanti. Per quanto riguarda le truffe e le frodi informatiche, nel 2023 sono stati registrati 7.291 reati, con un incremento del 6,7 % rispetto al 2022. La provincia di Catanzaro ha registrato 2.231 casi.