«Continuano ad arrivare sulle scrivanie delle redazioni giornalistiche, della Procura, della Prefettura e della Corte dei Conti, le solite lettere anonime che mi riguardano. La mano è sempre la stessa, quella della solita banda degli ignoti, per così dire. Il confezionamento delle missive non cambia: stesso stile, stesso ufficio postale». A parlare… anzi, a scrivere è l’ex sindaco di Tropea, Giovanni Macrì. E lo fa attraverso i suoi canali social. Dell’esposto recapitato alla Corte dei Conti, vi sarebbero diverse copie in circolazione; ma di fatto… ha attivato il “meccanismo” e la magistratura contabile sarebbe pronta a richiedere chiarimenti agli uffici di palazzo Sant’Anna. Di sicuro un aspetto che potrà mettere “al riparo” lo stesso Macrì: se è specchiato, avrà tutto a suo vantaggio, una volta rilevata la legittimità degli atti prodotti. Ma è altrettanto sicuro che la cronaca non possa prescindere dai “dettagli” che hanno innescato l'attenzione degli organi competenti: che sia anonimo o meno, l’esposto (dettagliato, con foto e delibere di riferimento) ha destinatari ben determinati, e saranno proprio gli organi competenti posti in indirizzo a valutare. «Devo ammettere – prosegue –con una punta di soddisfazione, che alcune redazioni hanno finalmente scelto di ignorare queste bassezze, cambiando radicalmente atteggiamento. Altre, purtroppo, hanno invece preferito dare voce a questo maestro dell’anonimato, che si distingue per il suo “coraggio” senza volto».