Vibo, il monito di don Ciotti sul contrasto alle mafie: "Serve più coraggio da parte di tutti"
Ha avuto inizio a Vibo Valentia l’evento denominato «Contro mafie e Corruzione» organizzato da Libera nella sede della scuola di Polizia alla presenza di don Luigi Ciotti. Oltre 200 i partecipanti provenienti da tutta Italia, cinque invece i panel tematici per una contro-narrazione della Calabria con: il ruolo dell’educazione e dei movimenti; donne e 'ndrangheta, violenza, organizzazione, ricerca di strade di liberazione; economie criminali, economie libere dalla criminalità; il ruolo della Chiesa nel contrasto alla 'ndrangheta: da don Italo Calabrò a Papa Francesco; migrazioni, da crisi a opportunità: le porte del Mediterraneo e i «modelli» di sviluppo. L’evento prevede il contributo di 70 relatori, oltre a due spettacoli serali. Sempre in mattinata si è poi tenuta a Mileto la cerimonia di intitolazione del giardino della speranza sito all’interno dell’Episcopio della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. A fare gli onori di casa il vescovo Attilio Nostro, accompagnato dal fondatore di Libera don Luigi Ciotti, che ha proceduto a benedire la scultura posta al centro del giardino raffigurante il giudice Rosario Livatino ad opera del maestro scultore Carmine Zappino. Proprio don Luigi Ciotti ha quindi spronato tutti ad «assumersi la responsabilità delle scelte», invitando «tutti ad avere più coraggio, perchè la 'ndrangheta è oggi presente in cinque continenti ed occorrono politiche serie di contrasto. L’aggressione ai patrimoni dei mafiosi attraverso strumenti come la confisca dei beni - ha affermato don Ciotti - diventano fondamentali nel contrasto alle mafie ed occorre altresì investire sui giovani e nello studio. In Italia abbiamo ancora oggi punte di dispersione scolastica con soglie che arrivano anche al 30% e questa è una sconfitta per tutti che non possiamo più accettare». Nel corso della celebrazione a Mileto è stato anche piantato il simbolico «albero di Falcone».