Una spirale di violenza durata oltre vent’anni. Un marito e padre violento che ha costretto la moglie e i suoi stessi figli a vivere dal 1997 al 2023 in uno stato di sofferenza fisica e morale tale da renderne la vita impossibile. Ora però il Tribunale di Catanzaro ha condannato l’uomo di 64 anni a nove anni e due mesi di reclusione oltre al risarcimento del danno nei confronti della moglie e dei figli da quantificarsi in sede civile. Il collegio, presidente Beatrice Fogari e a latere Marilena Sculco ed Elisa Fabio, ha inoltre applicato all’imputato la pena accessoria dell’interdizione perpetua da qualsiasi uffici attinente alla tutela, alla curatela o alle amministrazioni di sostegno. La moglie e le figlie, che si sono costituite parti civili nel procedimento penale, sono state assistite dagli avvocati Domenico Viscomi, Antonio Viscomi e Piero Chiodo. Bisognerà attendere novanta giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza. L’imputato deve rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il 64enne avrebbe con cadenza quasi quotidiana e per oltre 25 anni umiliato, minacciato e percosso la propria moglie «costringendola a intrattenere rapporti sessuali contro la sua volontà e obbligandola a dormire sul divano o per terra». La donna sarebbe stata costretta anche a interrompere i rapporti con la sua famiglia e a subire il controllo continuo del proprio telefono cellulare.