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Sanità territoriale a Catanzaro, muro contro muro sul futuro delle guardie mediche

Vertice in Regione con Esposito e Battistini, le postazioni potranno ridursi da 59 a 42. Il primo cittadino di Cicala: non retrocederemo di un millimetro

«Secondo lo standard nazionale, da una postazione di continuità assistenziale ogni 3500 abitanti si passa a una ogni 5000. Questo avverrà quando saremo pronti». Ernesto Esposito, sub commissario ad acta per il Piano di rientro sanitario in Calabria prova a tranquillizzare così i sindaci della provincia di Catanzaro che nel pomeriggio di ieri si sono ritrovati alla Cittadella regionale per avere informazioni da lui e dal commissario dell’Asp locale, il generale Antonio Battistini, sul riassetto della rete sanitaria regionale e quindi provinciale. Tema caldo, da cui gli stessi Esposito e Battistini sono partiti, proprio quello delle Guardie Mediche e della paventata riduzione delle postazioni sul territorio: «Sull’assistenza territoriale – ha detto Esposito in riunione – si stanno diffondendo voci non corrispondenti al vero. La vecchia Guardia Medica viene riorganizzata secondo i criteri della continuità assistenziale in un programma molto più ampio e complesso della rete dell’assistenza sanitaria. Non sarà in vigore da domani», ribadendo più volte come tale riorganizzazione sarà complessiva di tutta la rete, non solo del servizio di Guardia Medica. La data-obiettivo entro cui l’intera riorganizzazione della rete dovrà essere attuata è il 31 dicembre 2026, così come riportato nel dca 197 del luglio 2023.

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