La linea da seguire è stata concordata nella mattinata di ieri in un’assemblea fra dipendenti - sindacalizzati e non - e i rappresentanti della Cgil e della Uil: lunedì, quando le organizzazioni dei lavoratori incontreranno di nuovo il curatore fallimentare del Sant’Anna hospital, chiederanno di collegare la firma sui licenziamenti collettivi a una proroga semestrale della cassa integrazione che dovrebbe essere varata dal governo con la prossima manovra Finanziaria.
L’iniziativa è stata approvata per alzata di mano - praticamente all’unanimità - al termine della riunione alla quale hanno partecipato circa la metà dei dipendenti (sono in tutto 95) al momento in organico nella clinica in stato di liquidazione. Per la Cgil c’erano la Rsa Iolanda Jannelli, il presidente dell’Assemblea per l’Area vasta del settore Funzione pubblica Marcello Mussari, per Uiltucs il segretario provinciale Saverio Scarpino.
I licenziamenti collettivi sono una delle condizioni che il curatore fallimentare del Sant’Anna Francesco Manduca aveva inserito in previsione del fitto del ramo d’azienda che è stato aggiudicato al Gruppo Citrigno nell’asta del 10 ottobre scorso.
Dal momento della firma sul contratto da parte del nuovo gestore della clinica, i vecchi accordi con il personale perderebbero la propria efficacia per essere poi ridiscussi nell’ottica di nuove assunzioni.
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