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Catanzaro, i lavoratori di Alli in agitazione: “Certezze su stipendi e prospettive”

Non c’è pace per i lavori della discarica di Alli e per l’impianto che insiste nel territorio del comune di Catanzaro e che proprio del capoluogo di regione dovrebbe gestire i rifiuti. I 32 dipendenti sono nuovamente in stato di agitazione da giorni e ieri, in attesa del cosiddetto “Tavolo di raffreddamento” in calendario per il prossimo 6 novembre, hanno incrociato le braccia per un’ora per dare vita ad un’assemblea di protesta.

Al centro c’è una duplice questione, la prima legata al momento contingente e alla mancata corresponsione da parte dell’azienda di alcuni stipendi. Sul punto, nella mattinata, secondo quanto riferito dai sindacati, l’azienda aveva annunciato di aver reperito i fondi per pagare almeno una mensilità. Tuttavia, poche ore più tardi, tale comunicazione sarebbe stata smentita dall’azienda stessa che quindi non pagherà gli stipendi arretrati ai lavoratori.

La seconda questione, ancora più seria, è connessa alla gestione dell’impianto stesso e ai lavori di revamping e ammodernamento che, tardando ad essere completati, determinano un funzionamento limitato di un impianto potenzialmente capace di assolvere a molte delle esigenze del capoluogo di regione in termini di trattamento dei rifiuti. Su questa seconda tematica si innesta il rapporto di Alli scarl, la società di gestione dell’impianto, e Arrical, il gestore unico regionale, che proprio a causa dei mancati (ma previsti da bando di affidamento) interventi di ampliamento sull’impianto avrebbe messo in dubbio la permanenza di Alli scarl nella gestione della discarica e delle linee di trattamento dei rifiuti.

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