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Crollo in una stazione in Serbia, in salvo studentesse catanzaresi

Il gruppo ha rassicurato i propri familiari e proseguirà il periodo Erasmus a Novi Sad. Il loro racconto: «Avremmo dovuto essere lì per alcuni abbonamenti». Con altri colleghi italiani pronte a donare il sangue per i diversi feriti

Stanno bene le quattro studentesse di Medicina dell’Università Magna Graecia impegnate nel progetto Erasmus presso l’Università di Novi Sad, in Serbia, insieme a venti studenti provenienti da altri atenei italiani. Una notizia che rassicura le famiglie delle universitarie e i vertici dell’Umg, dopo le ore di apprensione vissute a seguito del crollo della tettoia della stazione ferroviaria, avvenuto venerdì mattina nella città serba.

«Eravamo alla stazione due giorni prima – raccontano Chiara Raso, Beatrice Cosentino, Francesca Capasso e Teresita Marrapodi – perché avremmo dovuto fare una tessera del bus e venerdì avevamo in programma di andare alla stazione per completare le procedure. Ma avendo fatto tardi a lezione, siamo tornate a casa senza poi andare alla stazione. Quello stesso giorno saremmo state lì a quello stesso orario e nello stesso punto o, anche se non fossimo state là, avremmo assistito comunque alla scena e sarebbe stato traumatizzante».
Il cedimento del tratto della tettoia esterna, non interessata dai recenti lavori di ristrutturazione dell’infrastruttura nell’ambito della costruzione della linea ferroviaria veloce Novi Sad-Belgrado-Budapest, ha provocato la morte di quattordici persone e numerosi feriti. Al momento il bilancio è provvisorio in quanto i soccorritori stanno continuando a scavare sotto le macerie per cercare di salvare altre vite umane.
Stando al racconto delle studentesse, l’area in questione è interdetta al pubblico per non ostacolare i mezzi e le operazioni di soccorso. Una tragedia che ha unito non soltanto i cittadini ma anche gli studenti che hanno dato vita ad una catena di solidarietà come dimostrano le lunghe code davanti al centro trasfusionale: «Nei nostri gruppi Erasmus – dichiarano – stanno organizzando una raccolta di sangue perché ci sono stati diversi feriti e anche noi vogliamo dare il nostro contributo. C’è sempre la fila, qui è molto sentita. Già da venerdì c’è molta gente che sta andando a donare il sangue».

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