La questione aeroporto continua a tenere banco in città. Non è infatti bastato ai vertici della Sacal e di Ryanair “celebrare” i 15 milioni di passeggeri transitati dallo scalo lametino grazie alla compagnia low cost irlandese per sedare gli animi di politici e cittadini.
E sì perchè, come tiene a sottolineare il presidente del Pd Francesco Grandinetti, i risultati si riferiscono al passato e non certo al presente né al futuro. L’esponente dei Dem, che in passato ha ricoperto la carica di componente del Consiglio di amministrazione della Sacal, tiene a precisare come non si tratti di «una questione politica o di partito, ma il riflesso di chi osserva Lamezia Terme scivolare ogni giorno di più verso una marginalità all’interno della Calabria». Per questo tira in ballo le conferenze stampa tenute da Ryanair: una a Lamezia Terme, «dove l’incontro si è limitato a celebrare i successi passati della compagnia, senza alcun piano concreto per il futuro della città», e una a Reggio Calabria, «dove è stato presentato un quadro d’insieme con nuovi investimenti e nuove tratte». Grandinetti tiene a sottolineare che non è una questione di campanilismo, anzi «sono solidale con i cittadini di Reggio Calabria e che desidero sinceramente la loro crescita. Infatti, quando, in passato, ero nel Cda della Sacal insieme agli altri consiglieri votammo affinché la società si occupasse anche degli aeroporti di Reggio e Crotone per evitare la loro chiusura».
Il presidente del Pd sottolinea come gli investimenti regionali, «che avrebbero dovuto migliorare i servizi su Lamezia, sono stati dirottati altrove. Ryanair non ha colpa. Ha seguito le indicazioni del presidente Occhiuto, che ha destinato decine di milioni di euro per realizzare questo disegno. Io avrei voluto anche un potenziamento dei voli a Reggio e Crotone, ma senza penalizzare Lamezia».
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