Una vasta operazione anti 'ndrangheta è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale di Catanzaro, con il coordinamento della Procura della Repubblica -Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo di regione, nel territorio del circondario di Lamezia Terme e in altri centri del territorio nazionale.
Sono 59 le persone arrestate (50 in carcere, 9 ai domiciliari) sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, anche aggravata dalle modalità e finalità mafiose, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose, quali estorsione, concorrenza illecita, “corruzione”, “favoreggiamento personale”, “falsa testimonianza”, “incendio”, “ricettazione”, “falso ideologico”, nonché in materia di armi e numerosi reati in materia di coltivazione, detenzione, e commercializzazione di sostanze stupefacenti. Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e delegata ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme, che si è sviluppata attraverso un’importante attività di indagine di tipo tradizionale, consistente in attività tecniche, servizi sul territorio, riscontri “sul campo”, con l’acquisizione di plurime emergenze.
Il commercio di droga nei territo di Maida e Cortale e il ruolo dei Cracolici
Gli esiti investigativi, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti di indagine, hanno permesso di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) la gravità indiziaria circa l’esistenza e operatività di un sodalizio di stampo ‘ndranghetista, operante nei territori di Maida e Cortale, particolarmente attivo nel commercio di sostanze stupefacenti e nello sfruttamento del settore boschivo, facente capo ad esponenti della famiglia Cracolici, inserita nel più ampio sistema ‘ndranghetistico geograficamente collocato tra la provincia di Vibo Valentia e il territorio del circondario di Lamezia Terme. In particolare, gli esiti investigativi hanno permesso di acquisire gravi indizi in ordine a reati commessi con le modalità tipiche dell’associazione mafiosa, avvalendosi anche dei rapporti con due esponenti delle forze dell’ordine, destinatari del provvedimento cautelare, con un capillare controllo del territorio, riconosciuto, non solo dalle comunità locali, ma anche delle altre consorterie mafiose delle aree contigue, unitamente ad un particolare attivismo nel redditizio traffico di sostanze stupefacenti. La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, il parallelo sodalizio, operante sotto l’egida e nel contesto della medesima consorteria ‘ndranghetista, dedito alla produzione e al traffico di sostanze stupefacenti di vario genere, delineandone la struttura e le linee d’azione.
Le piazze di spaccio a Lamezia
In particolare, a seguito del monitoraggio, avviato nel novembre 2021, di alcune piazze di spaccio situate tra il parco “Peppino Impastato” e via del Progresso in Lamezia Terme, grazie alle diverse attività captative, corroborate da importanti riscontri e sequestri a carico dei soggetti coinvolti in qualità di pusher o assuntori, è emersa, progressivamente, una sempre più intricata rete di collegamenti, con la individuazione dei canali di approvvigionamento dello stupefacente, riconducibile alla più articolata organizzazione criminale, gestita da esponenti della famiglia Cracolici, egemone sui territori di Maida e Cortale, in grado di movimentare grossi quantitativi di narcotico del tipo marijuana e cocaina. Nello specifico l’associazione, grazie alle influenze criminali vantate e ai rapporti intrattenuti con altri soggetti del reggino e del crotonese, era in grado di garantire la fornitura di stupefacenti a molti spacciatori del Lametino, alcuni dei quali già in precedenza destinatari di misura cautelari, in procedimenti della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro (c.d. “WAREHOUSE”, del febbraio del 2022, e c.d. “SVEVIA”, del febbraio del 2023).
La produzione della marijuana
L’associazione era riuscita a mettere in atto, anche con la compiacenza di un esponente delle forze dell’ordine destinatario della misura, un collaudato sistema di produzione della marijuana, diversificando le piantagioni in più siti ritenuti sicuri, localizzati in terreni situati a Lamezia Terme, Maida e Mesoraca. In totale, sono state monitorate e sequestrate 5 piantagioni, per un totale di 4.600 piante di cannabis indica. Nel corso dell’attività investigativa sono stati tratti in arresto in flagranza per detenzione di stupefacenti 16 indagati e deferiti in stato di libertà altri 10 soggetti, nonché sequestrarti circa 150 chilogrammi di marijuana e diverse dosi di cocaina. È emersa anche la disponibilità di armi da fuoco da parte di diversi soggetti monitorati, con il sequestro di 3 pistole clandestine e del relativo munizionamento. In tale quadro, oltre alla capacità di garantire il sostentamento delle spese legali dei sodali progressivamente arrestati, veniva riscontrata anche la capacità del sodalizio di interferire nello svolgimento di un processo a carico di uno dei sodali, mediante false testimonianze con il solo fine di indurre in inganno il collegio giudicate ed ottenere sentenze di assoluzione.
La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, la struttura e il modus operandi di una ulteriore associazioni a delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti di varia tipologia, in particolare marijuana e cocaina, operante nel territorio del comune di Lamezia Terme, e organizzata mediante una struttura di spacciatori, in una intensa attività di commercializzazione della sostanza stupefacente, con spaccio diffuso dalla base logistica operativa - in via R. Il Guiscardo di Lamezia Terme – individuata, dal sodalizio, per la detenzione, l’occultamento, e lo smercio della sostanza stupefacente.
I nomi degli arrestati
In carcere
Gianluca Adone, nato a Lamezia Terme il 10-12-1974
Bruno Bertucci, nato a Catanzaro il 16-12-1964
Davide Buccafurno, nato a Genova il 18-12-1992
Bruno Cappellano, nato a Catanzaro il 07-10-1968
Francesco Cappellano, nato a Catanzaro il 24-02-1977
Pasquale Cappello, nato a Lamezia Terme il 23-02-1973
Mario Carchidi, nato in Svizzera il 04-03-1979
Simone Caruso, nato a Lamezia Terme il 31-01-1990
Francesco Catalano, nato a Cortale (CZ) il 22-04-1964
Antonio Cimino, nato a Lamezia Terme il 01-03-2000
Francesco Cimino, nato a Lamezia Terme il 07-06-1971
Salvatore Cimino, nato a Lamezia Terme il 22-03-1991
Daniel Costa, nato a Norimberga (GER), il 30-08-1983
Alfredo Cracolici, nato a Soveria Mannelli (CZ), il 11-05-1991
Domenico Cracolici, nato a Vibo Valentia il 15-11-1971
Giuseppe Cracolici, nato a Catanzaro il 21-08-1996
Giuseppe Cracolici, nato a Lamezia Terme il 09-08-2002
Loredana Cracolici, nata a Vibo Valentia il 26-01-1979
Mario Cracolici, nato a Vibo Valentia il 09-04-1974
Matteo Cracolici, nato a Vibo Valentia il 10-11-1999
Renato Cracolici, nato a Vibo Valentia il 23-08-1975
Michelangelo Gabriele Cunsolo, nato a Lamezia Terme il 06-02-1964
Luigi Cutrì, nato a Polistena (RC), il 14-09-1995
Rocco David, nato a Catanzaro il 29-07-1988
Emmanuel Fiorino, nato a Lamezia Terme il 21-11-1989
Antonio Giampà, nato a Lamezia Terme il 19-05-1972
Antonio Guadagnuolo, nato a Lamezia Terme il 02-11-1980
Alessandro Guerrieri, nato a Lamezia Terme il 05-06-1998
Salvatore Iannelli, nato a Soveria Mannelli il 31-07-1999
Tommaso Manfreda, nato a Mesoraca (KR), il 11-08-1960
Moreno Mastantuono, nato a Premosello-Chiovenda (NO), il 14-03-1971
Antonio Mauro, nato a Lamezia Terme il 09-06-1990
Renato Mazza, nato a Catanzaro il 12-04-1983
Francesco Messina, nato a Cinquefrondi (RC), il 26-05-1990
Gianluca Nicolosi, nato a Lamezia Terme il 01-08-1998
Francesco Paolillo, nato a Rosarno (RC) il 29-10-1958
Antonio Pulice, nato a Lamezia Terme il 10-11-1972
Emmanuel Pulice, nato a Lamezia Terme il 11-01-1997
Marcello Pulice, nato a Lamezia Terme il 12-08-1978
Vincenzo Pulice, nato a Nicastro (CZ), il 03-05-1968
Alessandro Ruga, nato a a Catanzaro il 25-01-1989
Antonino Saffioti, nato a Cinquefrondi (RC) il 30-09-1987
Giuseppe Saffioti, nato a Cinquefrondi (RC) il 17-12-1993
Giuseppe Schipani, nato a Mesoraca (KR), il 16-10-1972
Antonio Scicchitano, nato a Catanzaro il il 16-10-1971
Luigi Serena, nato a San Pietro in Casale (RC), il 13-09-1947
Danilo Serratore, nato a Lamezia Terme il 05-11-1993
Massimo Stella, nato a a Lamezia Terme il 12-10-1975
Giovambattista Suppa, nato a Cortale (CZ), il 03-10-1974
Antonio Talarico, nato a Lamezia Terme il 02-04-1974
Francesco Torcasio, nato a Lamezia Terme il 13-11-1979
Fabio Vescio, nato a Lamezia Terme il 19-03-1997
Salvatore Zungri, nato a Vibo Valentia il 24-12-1964
Ai domiciliari
Tommaso Boca, nato a Lamezia Terme il 04-08-1990
Emmanuel Fiorino, nato a Lamezia Terme il 21-11-1989
Danilo Serratore, nato a Lamezia Terme il 05-11-1993
Mariagrazia Bertuca, nata a Catanzaro il 31-08-1991
Domenico Cerra, nato a Lamezia Terme il 08-05-1957
Antonella De Vito, nata a Maida (CZ) a il 06-10-1970
Vincenzo Antonio Fundoni, nato a Lamezia Terme il 25-08-1981
Andrea Molea, nata a Catanzaro il 09-08-1960
Serenella Secchi, nata a Lamezia Terme il 18-07-1979
I nomi dgli indagati
Giampiero Damiano Abbruzzese
Mirella Abruzzese
Francesco Berlingeri
Leonardo Berlingeri
Walter Pio Carmelo Berlingeri
Domenico Bertuca
Futura Bonaccorsi
Domenico Gian Luigi Bonali
Simone Bonali
Marco Caligiuri
Danilo Cappello
Eduardo Caputo
Jonni Castanò
Giovambattista De Sarro
Pietro Di Fazio
Antonella De Vito
Filadelfio Fedele
Vincenzo Antonio Fundoni
Giovanna Giampà
Salvatore Marasco
Alessandro Mazzei
Andrea Molea
Antonio Pagliuso
Antonio Piccolo
Bruno Regio
Carlo Schipani
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