L’ex sindaco di Stefanaconi, Salvatore Solano, unitamente ad alcuni ex assessori e consiglieri comunali ha presentato ricorso al Tar del Lazio avverso il decreto presidenziale che ha portato il 26 luglio allo scioglimento della sua amministrazione per infiltrazioni mafiose. Il ricorso è finalizzato ad ottenere l’annullamento delle decisioni del Capo dello Stato, del Consiglio dei ministri, del Ministero dell’Interno e della Prefettura di Vibo Valentia, tutti concordi nel rimarcare il «grave pregiudizio agli interessi della collettività, il grave inquinamento e il deterioramento dell’amministrazione comunale di Stefanaconi, con una mala gestio e un’evidente assenza di legalità oltre alla presenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti degli amministratori con la criminalità di tipo mafioso». Sull'ex sindaco Salvatore Solano, la relazione di scioglimento ha evidenziato che - oltre ad essere stato condannato per corruzione elettorale in concorso con il cugino Giuseppe D’Amico (condannato a 30 anni per associazione mafiosa, mentre il fratello Antonio è stato condannato a 18 anni) -, la sua figura «appare indiscutibilmente collusa con elementi di spicco della criminalità organizzata» poichè dagli «atti risulta che Solano ha ricoperto un ruolo di primo nel favorire gli esponenti della criminalità organizzata e i loro interessi», con una «subalternità funzionale rispetto ai D’Amico e un rapporto di contiguità del primo cittadino proseguito anche con le funzioni svolte in qualità di presidente della Provincia di Vibo Valentia», carica quest’ultima dismessa nel gennaio del 2023 (con l’elezione di un nuovo presidente) e da qui il mancato invio di una Commissione di accesso agli atti anche alla Provincia (invio chiesto invano in precedenza, sin dal 2022, dal presidente dell’Antimafia Nicola Morra all’ex prefetto Roberta Lulli) poichè già rimossa la principale causa di eventuale «inquinamento» rappresentata dallo stesso Solano che ha invece ricevuto l’ispezione al Comune di Stefanaconi disposta dal nuovo prefetto di Vibo, Paolo Giovanni Grieco, nel settembre 2023.
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