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Cosche calabresi in combutta, i fedelissimi di Cracolici disposti anche a mentire

Il caso di falsa testimonianza. Decisivi per l’assoluzione di Mario Cracolici arrestato per droga. La riunione nello studio legale di un avvocato per concordare le risposte da dare al giudice

Per il clan Cracolici c'è chi era disposto a tutto anche ad andare a testimoniare il falso in Tribunale. Quando Mario Cracolici nel 2022 venne arrestato per droga due soggetti ora indagati vennero contattati, istruiti e in un caso pagati per rendere false dichiarazioni al Tribunale in merito ad un asserito stato di invalidità fisica di Cracolici che avrebbe reso impossibile, per lo stesso, partecipare all'attività di coltivazione della piantagione. Al contrario le riprese delle telecamere piazzate dagli inquirenti avevano dimostrato che l’uomo era perfettamente in grado di camminare a piedi da solo, senza alcuna assistenza, ed addirittura a recarsi all'interno della serra per effettuare lavori connessi alla coltivazione e alla lavorazione dello stupefacente. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti sarebbe stato il fratello Domenico Cracolici a contattare due persone che avrebbero dovuto sostenere nell’aula di giustizia di essersi occupate personalmente in quel periodo di aiutare Mario Cracolici ad alzarsi dal letto per poter camminare. Ci sarebbe stato anche un sopralluogo nella casa al fine di conoscere lo stato dei luoghi e poter riferire correttamente nel corso della falsa testimonianza ed evitare eventuali “domande a trabocchetto”. In verità entrambi non solo non erano mai stati a casa di Mario, ma nemmeno lo conoscevano.

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