Intesa siglata tra il Segretariato regionale del ministero della Cultura, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Crotone e Catanzaro e l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria per il monitoraggio e le operazioni di messa in sicurezza delle aree del Castello Carlo V di Crotone che sono contaminate dal Tenorm. La convenzione, che durerà fino al 31 dicembre 2025, porta le firme di Maria Mellemace del Segretariato, Stefania Argenti dirigente della Soprintendenza e Michelangelo Iannone dell'Arpacal. Nell'estate 2022, com'è noto, la fortezza aragonese venne riaperta parzialmente al pubblico dopo quattro anni di chiusura in seguito alla segnalazione - nel 2018 - della presenza di Tenorm, ossia di scorie contenenti scarti radioattivi della produzione industriale, in alcuni punti della fortezza edificata nell’840 e poi oggetto di altri interventi nei secoli a venire. Il ripristino dell'accesso al Castello fu reso possibile dopo che il consulente tecnico incaricato dal Comune di Crotone accertò un basso rischio radiologico nelle zone vicine alle aree della fortezza dove sono ammassati i rifiuti pericolosi. Da qui il via libera all'ingresso nel Castello, le cui visite oggi gestite da un'associazione, sono possibili solamente in parti determinate e distanti dai punti contaminati. Invece, nel 2020 i soggetti istituzionali coinvolti stabilirono di utilizzare 1 milione e 200 mila euro per la rimozione dello stesso Tenorm stralciando la somma dai circa 62 milioni di euro in programma per il progetto archeologico "Antica Kroton".