Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L'aggressione al primario di Lamezia: l'Asp di Catanzaro parte civile nel processo

Il giudice dispone i domiciliari per il presunto aggressore del primario di Lamezia

Le misure di sicurezza all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme sono state già elevate. L’ingresso del nosocomio è infatti presidiato da un posto fisso della Polizia di Stato, oltre alla presenza costante delle guardie giurate. L’aggressione avvenuta lunedì sera ai danni del primario facente funzioni del Pronto soccorso Rosarino Procopio ha alzato il livello di sicurezza del presidio, dove già in passato il personale sanitario era stato preso di mira da episodi di violenza, anche se solo “verbale”. Personale che lavora in trincea e in “sofferenza”, per carenza di personale e centinaia di accessi giornalieri da gestire.
Il dottore Procopio è molto provato da quanto accaduto e soprattutto non riesce a capacitarsi della «premeditazione», essendo l’aggressore arrivato in ospedale con un manganello nascosto sotto il giubbotto.
Intanto, l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha annunciato che si costituirà parte civile nel procedimento contro l’autore dell’aggressione. Così come lo farà in tutti gli eventuali episodi che dovessero verificarsi. In particolare, a finire in manette è stato un 28enne lametino, Carlo Sacco, già noto alle forze dell'ordine, arrestato dal personale del Commissariato della Polizia di Lamezia Terme in flagranza differita, in base alle nuove norme contro il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario.

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia