L'omicidio di Rocco Castiglione consentì ad Antonio Santo Bagnato di diventare il boss incontrastato di Roccabernarda. L’ipotesi accusatoria ha retto al vaglio giudiziario con la prima sezione della Cassazione che l'altra sera ha reso definitive cinque condanne. La Suprema Corte ha infatti confermato i tre ergastoli inflitti il 13 dicembre 2023 dalla Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro al 57enne Antonio Santo Bagnato, ad Antonio Cianflone (53) e ad Antonio Salvatore Marrazzo (59). Contestualmente, gli ermellini, rigettando il ricorso di un altro imputato, hanno ribadito la pena 21 anni e 8 mesi di carcere decisi in secondo grado a carico di Michele Marrazzo (40). È stata invece lievemente ridotta di due mesi - da 9 anni a 8 anni e 10 mesi di reclusione - la pena per il 42enne collaboratore di giustizia Domenico Iaquinta in quanto s'è prescritta l'accusa di detenzione abusiva di armi.
Il processo a carico dei mandanti ed esecutori dell’omicidio di ‘ndrangheta che si consumò il 31 maggio 2014 è scaturito dall’inchiesta “Trigarium” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro la cosca di Roccabernarda che nel 2022 portò a 14 condanne irrevocabili.
Il 28enne Rocco Castiglione venne assassinato a colpi di fucile mentre era in compagnia del fratello Raffaele, sfuggito alla morte, nell’ambito di una guerra di mafia che era sorta a Roccabernarda.
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