Sono scaduti ieri i termini per la presentazione delle proposte progettuali da enti del terzo settore per il superamento delle criticità sociali al campo Rom di Scordovillo, 8 milioni per gestire un intervento, si sa, estremamente complesso e delicato (tra spostamenti temporanei di intere famiglie e attività di vario tipo) e che si inserirebbe nel più ampio ventaglio di strategie e soluzioni per il definitivo “sgombero” di una delle più grandi baraccopoli d’Europa. Un “emblema” della politica lametina, da decenni ormai, per tutti i governi che si sono susseguiti in città, e che nella giornata di mercoledì avrebbe dovuto essere riaffrontato anche nella III commissione consiliare permanente, insieme al primo cittadino e all’assessore all’urbanistica. Tuttavia, e nonostante l’impellenza dell’argomento, la seduta della commissione non si è tenuta per l’assenza della maggior parte dei consiglieri. Come già accennato settimane fa, un problema forse di “boicottaggio” politico nei confronti di Antonietta D’Amico (Lega), la cui presidenza alla III commissione, visto il ritorno della consigliera fra i banchi dell’opposizione, non risulterebbe gradita ai consiglieri di maggioranza (le assenze provengono soprattutto da quella sponda). Presente la sola D’Amico e il consigliere Rosario Piccioni, nonché l’assessore Stella – il sindaco aveva già notificato la sua assenza in precedenza – che si dice pure disponibile a un breve confronto e aggiornamento ma, come già accaduto più volte negli ultimi tempi in III commissione, l’assenza del numero legale, anche quando erano previste audizioni con ospiti provenienti dalle realtà del Sociale, non può che invalidare la seduta.