Le telecamere di sorveglianza avrebbero ripreso delle fuoriuscite di liquido da alcuni pozzetti. Liquami che poi andavano a finire in mare. Hanno ripercorso quanto avveniva quattro anni fa nell’area industriale lametina i due testimoni dell’accusa nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Water waste” condotta dalla Guardia di finanza lametina e che nel febbraio del 2020 ha coinvolto 18 persone imputate di reati ambientali. In particolare, a rispondere di reati ambientali, secondo quanto contestato dalla Procura nei loro confronti rispetto alla gestione della società Ilspa Srl, sono Roberto e Maurizio Martena, Leonardo Angelastri, Giovanni De Ninno, Battistino Caruso, Domenico Chirico, Luigi Fabiano, Vincenzo Ficara, Cesare Godino, Francesco e Vincenzo Lio, Giuseppe Lupinacci, Gennarino Marotta, Antonio Molinaro, Leonardo Maiuolo, Leopoldo Puteri, Ottorino e Vincenzo Serra. Nello specifico, ai fraelli Martena Angelastri e De Ninno vengono contestate le contravvenzioni di gestione non autorizzata di rifiuti e di inosservanza delle prescrizioni dell’autorizzazione amministrativa di cui era titolare la Ilsap, mentre a tutti gli imputati viene contestato il reato di inquinamento ambientale rispetto alle modalità con le quali sarebbero stati trattati i rifiuti industriali prodotti da quella società.