Entro fine novembre i tifosi del Catanzaro conosceranno i contenuti dello studio di prefattibilità sulla riqualificazione dello stadio “Ceravolo” e dell’area limitrofa. Manco a dirlo, attesi quanto un importante rinforzo di mercato, perché fra gli argomenti evergreen in città i lavori sull’impianto sportivo hanno un posto privilegiato, diventato ancora più centrale da quando le Aquile sono tornate in B.
Momentaneamente accantonata per mancanza di fondi l’idea di costruirne uno nuovo in periferia, il club giallorosso, il Comune e Confindustria stanno collaborando per un progetto il più esaustivo e funzionale possibile. Sempre, ovviamente, in base alle risorse disponibili, che finora sono state quasi solo della Regione: 3 milioni (già usati) per rifare terreno di gioco e altri aspetti strutturali e logistici nell’estate 2023, 6 milioni per abbattere e ricostruire a ridosso del campo almeno la curva “Capraro” (e se dovessero bastare anche la “Mammì”) oltre a integrare, certamente, il milione di euro del Pnrr con cui verrà demolita la vecchia copertura della tribuna e installata una nuova sulla parte centrale (che verrà estesa alle due “laterali” con le somme regionali). Lo studio di prefattibilità dà “indicazioni” anche su questi ultimi interventi.
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