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Catanzaro supera l’ennesima crisi idrica. Resta la paura per la condotta colabrodo

Una condotta vecchia di 60 anni e ormai così fragile che neppure gli interventi eseguiti negli ultimi anni sono riusciti a rendere sufficientemente sicura. Passata la tempesta della crisi idrica che ha colpito il capoluogo di regione, a causa di una grave rottura lungo la condotta Sorical, restano ancora code polemiche che lasciano, però, emergere una volontà di collaborazione tra enti e la presa d’atto di una situazione grave ormai da decenni.
Nella giornata di ieri si sono registrati ancora alcuni disagi legati alla tempistica di riempimento dei serbatoi comunali. Ma dopo la dura conferenza stampa del sindaco Nicola Fiorita e dell’assessore Pasquale Squillace, Sorical, tramite l’amministratore unico Cataldo Calabretta, ha sottolineato i 60 di servizio della condotta ricordando, poi, che «negli ultimi anni sono stati diversi i cantieri per la messa in sicurezza dell’acquedotto Simeri Passante». La condotta lunga 14 km è stata danneggiata a più riprese da intensi eventi atmosferici: nel 2009, nel 2013 e a inizio 2017. «Sorical – ha ricordato Calabretta – ha già effettuato rilevanti interventi di risanamento e varianti con proprie risorse che hanno ridotto considerevolmente le frequenze di rottura». E nel 2020 sono stati ultimati altri interventi di riposizionamento e costruzione di argini a protezione dei tratti più a rischio in caso di aumento della portata del fiume Alli (1,1 milioni della Regione). Senza dimenticare la messa in sicurezza delle vasche di Magisano e dell’impianto di rilancio e l’intervento lungo la strada provinciale 25.

 

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