Catanzaro, Crotone, Vibo

Mercoledì 20 Novembre 2024

Dinami, dalla “Nuova Medimo Oratori” un forte messaggio dopo l’ennesimo omicidio di un giovane: “basta violenza”

Contro l’escalation di violenza degli ultimi tempi un forte messaggio viene lanciato dalla “Nuova Medimo Oratori”, squadra di calcio militante nel girone “D” di seconda categoria della provincia di Vibo Valentia che, dopo l’ennesimo omicidio di un giovane, il ventunenne Stefano Cirillo (avvenuto nei giorni scorsi nella parte reggina della frazione Monsoreto, divisa tra Dinami, provincia di Vibo, e San Pietro di Caridà, Reggio), ad avvio del match contro l’Amaroni, domenica scorsa,  ha “urlato”: “Basta violenza”. Lo ha fatto in “silenzio”, lanciando in aria dei palloncini ed esponendo uno striscione.  Lo ha fatto con un minuto di silenzio prima del calcio di avvio. Lo ha fatto al di là del motivo che ha determinato i fatti in questione, al vaglio degli inquirenti: nel giro di due anni tre giovani ammazzati e un tentato omicidio: Alessandro Morfei, 30 anni, perito a colpi di lupara il 10 settembre 2022 mentre lavorava col trattore in campagna, a Dinami (il padre, Pietro, era stato assassinato 24 anni prima d’avanti a un bar nello stesso paese); Domenico Oppedisano, ucciso a Prateria, nella stessa zona, nell’aprile scorso; Pietro Morfei, ferito a pallini al collo ad agosto 2024, mentre era in auto con la fidanzata a Dinami; Stefano Cirillo, 21 anni, morto con un colpo di pistola alla testa lo scorso 15 novembre. Gli inquirenti indagano su diversi fronti, tra cui il predominio per il taglio dei boschi. Qualsiasi sia l’esito delle indagini si tratta di giovani che non dovevano perire così. Non avrebbero dovuto perire violentemente. Da qui l’iniziativa della “Nuova Medimo”, che, presieduta dal giovane parroco di Dinami, don Rocco Suppa, e allenata, tra gli altri, dall’altrettanto giovane primo cittadino della stessa cittadina, Nino di Bella, ha voluto mettere in atto la particolare iniziativa contro questo incremento criminoso che, come detto, sta disseminando su un campo di guerra ritenuto “illegittimo” tante giovani vite.

leggi l'articolo completo