La collaborazione e la «rete» tra tutte le istituzioni come strumento per contrastare il fenomeno della violenza di genere: è questo il messaggio più significativo emerso dagli «Stati generali sulla violenza di genere», organizzati a Catanzaro dall’Osservatorio della Regione Calabria che si occupa della problematica. Nell’ambito dell’iniziativa è stato anche sottoscritto un protocollo interistituzionale finalizzato all’acquisizione di un metodo coordinato di raccolta e monitoraggio dei dati sulla violenza nei confronti delle donne. A illustrare le finalità di questi «Stati generali» è stata Giusy Pino, coordinatrice dell’Osservatorio sulla violenza di genere della Regione Calabria, che ha evidenziato come «una grossa criticità, che non è solo regionale ma è nazionale, è quella del non coordinamento della raccolta dei dati relativi alla violenza di genere, come i femminicidi e reati spia in genere. L’obiettivo del protocollo - ha aggiunto Pino - è creare un sistema integrato, sincronico per tutto il territorio regionale, con le prefetture che si impegnano a raccogliere questi dati e poi a trasmetterli all’Osservatorio.
Per quanto riguarda la situazione in Calabria, Pino ha affermato che la regione registra purtroppo «un dato molto alto, tanto relativamente ai reati spia dello stalking e dei maltrattamenti in famiglia, ha invece un dato minore rispetto ai reati sessuali, ma questo probabilmente perchè ancora per nostra cultura il reato sessuale viene difficilmente denunciato. Un dato particolarmente delicato è quello relativo ai femminicidi, che è lo 0,33% rispetto alla media nazionale, che è una media alta». A sua volta Filippo Mancuso, presidente del Consiglio regionale, ha sottolineato l’importanza del concetto di rete istituzionale perchè - ha detto - «da soli non si va da nessuna parte, bisogna unire tutte le forze. I numeri sulla violenza di genere sono allarmanti non solo in Calabria ma in tutto il paese quindi dobbiamo cercare di metterci tutti insieme per contrastare questo fenomeno».
All’iniziativa è intervenuta, da remoto, anche Martina Semenzato, presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio e ogni forma di violenza di genere della Camera dei Deputati. Presente ai lavori, tra gli altri, la senatrice Cinzia Pellegrino (FdI), componente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani: Ben vegano questi protocolli firmati sia con la Regione sia con i prefetti in modo da costituire quel network che troppe volte manca. Rispetto al tema del contrasto - ha sostenuto Pellegrino - la violenza sulle donne, nulla si può eccepire rispetto al governo Meloni che ne ha fatto una delle proprie prime attività, ad esempio rifinanziando tutti i centri antiviolenza e le case rifugio, finanziando il microcredito di libertà e procedendo alla revisione del Codice Rosso».
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