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Palazzo "Scaccomatto": Catanzaro Servizi puntava all'acquisizione diretta

L’obiettivo è poi sfumato perché insostenibile alla luce degli esborsi della partecipata

L’idea iniziale, almeno da parte del management della società partecipata, era quella di acquistare il compendio immobiliare di Palazzo Scaccomatto direttamente da Catanzaro Servizi, titolare del leasing. Ma, come emerso nel corso delle ultime settimane e messo anche nero su bianco in una missiva da parte dell’amministratore unico Gianluca Silipo lo scorso 5 novembre, non c’erano le condizioni perché ciò potesse avvenire. «Facendo un’analisi concreta delle ricadute di tale operazione economica (quale il versamento della maxi rata finale necessaria per il riscatto del bene) - scriveva Silipo al sindaco Nicola Fiorita e ai dirigenti dei settori Patrimonio, Diana Minniti, e condizioni per poter giungere, da parte della società, al riscatto del bene», di fatto sdoganando l’azione diretta dell’amministrazione comunale. In sostanza, tra maxi rata finale (circa 1,5 mln) e il «pagamento del corrispettivo periodico-canone di leasing, di cui per inciso non si riesce a sostenere puntualmente o integralmente il costo, divenuto più gravoso dopo la disdetta», Catanzaro Servizi non avrebbe potuto fare fronte a tale procedura. Da qui, stretto giro, l’assemblea dei soci (socio unico è il Comune) che ha espresso parere favorevole, subordinando l’efficacia della procedura al via libera del Consiglio comunale in programma oggi in prima convocazione e lunedì in seconda.

In assenza di particolari sorprese, l’iter dovrebbe concludersi positivamente, anche se al momento la maggioranza sta discutendo alcuni dettagli, affatto trascurabili, sollevati dal gruppo consiliare di Azione che ha chiesto di accompagnare il via libera all’acquisizione del compendio con un atto che indichi e vincoli l’amministrazione a operare concretamente per il rilancio di Catanzaro Servizi. Come? Attraverso l’affidamento, come spiegato alla Gazzetta del Sud di ieri dal consigliere Gianni Parisi, di nuovi servizi a rilevanza economica, tali da consentire alla partecipata di camminare sulle proprie gambe e di poter affrontare nell’immediato anche una situazione debitoria in miglioramento rispetto agli anni passati ma ancora corposa.
Sulla decisione di acquistare la porzione d’immobile è anche intervenuto il consigliere del gruppo Lega Gianni Costa che si è soffermato sul mutuo che l’amministrazione intende contrarre per procedere al passo su “Scaccomatto”: «L’operazione avrà un costo per l’Ente comunale di 1,8 milioni di euro (Iva inclusa) reperibili attraverso l’accensione di un mutuo con Cassa depositi e prestiti».

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