Crotone, il business della droga. L'allarme di Capomolla: "Profitti enormi, ma due loro clienti sono deceduti"
La «scalata» da ambienti degradati al monopolio del traffico di droga a Crotone, con diramazioni anche oltre il territorio pitagorico: è questo l’identikit dell’associazione criminale sgominata dalla polizia di Crotone nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. A delineare le dinamiche di un’organizzazione che si imponeva anche con metodi violenti, usati anche per definire gli equilibri interni al sodalizio, il procuratore facente funzioni di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, che in una conferenza stampa nella sede della Procura di Catanzaro, ha fatto il punto sull'operazione insieme agli esponenti delle forze dell'ordine. Vincenzo Capomolla (procuratore facente funzioni di Catanzaro): "La misura cautelare eseguita oggi ha interessato un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti che ha sostanzialmente monopolizzato il mercato della droga nell'area crotonese. E' un'organizzazione radicata in quel contesto territoriale con canali di approvigionamento che spaziano dalla Locride per quanto riguarda la cocaina, dalla Piana di Gioia Tauro ancora per la cocaina e anche l'area pugliese, attraverso dei soggetti di nazionalità albanese, secondo quello che è un canale tradizionale per l'approviggionamento di eroina nel territorio del Crotonese. C'è poi l'attività di coltivazione di sostanza stupefacente avvenuta sul territorio, tant'è che sono state sequestrate tre piantagioni di marjiuana impiantate nell'area del Crotonese. E' un'organizzazione particolarmente agguerrita che ha evidenziato anche il suo carattere armato perchè sono state individuate e sequestrate diverse armi da fuoco nella disponibilità degli esponenti dell'organizzazione criminale. Quindi, sostanzialmente, era riuscita ad egemonizzare il contesto dell'area crotonese con riferimento al traffico di droga e con rapporti con esponenti delle organizzazioni criminali storiche del contesto crotonese stesso. L'operazione di oggi dimostra come sia allarmante il mercato dello stupefacente e quanto sia denso di enormi profitti per quanto riguarda le organizzazioni criminali, ma di grandi rischi per quanto riguarda i consumatori. Infatti nel corso delle indagini sono stati registrati due decessi di soggetti che erano ragionevolmente legati al consumo della sostanza stupefacente. Tutto ciò rende evidente quanto sia importante contrastare ostinatamente questo mercato illegale così foriero di profitti enormi per le organizzazioni criminali, ma che costituisce un elemento inquietante per il tessuto sociale della nostra realtà, oltre che per quanto riguarda gli effetti economici conseguenti e quanto può essere fonte di distorsioni dell'area nella quale insiste l'attività dell'organizzazione criminale".