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Il vibonese Antonino La Scala a processo per il duplice omicidio di una coppia in Toscana

Antonino La Scala, originario di Vibo Valentia, è stato rinviato a giudizio con accuse gravissime: omicidio volontario aggravato, rapina aggravata e tentativo di occultamento di cadavere seguito da incendio. L’uomo, 45 anni, è accusato del brutale assassinio di Umberto Della Nave e Dina Del Lungo, rispettivamente di 83 e 81 anni, avvenuto il 5 dicembre 2023 a Osteria Nuova, frazione di Bagno a Ripoli (Firenze).

Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Firenze, La Scala, che conosceva bene le vittime, si sarebbe introdotto nell’abitazione della coppia con l’intento di derubarli, sapendo che in casa custodivano una somma considerevole di denaro. Il piano si sarebbe trasformato in tragedia: La Scala avrebbe strangolato la donna, Dina Del Lungo, provocandole la frattura dell’osso ioide, e avrebbe poi picchiato violentemente il marito. Per cancellare ogni traccia, l’uomo avrebbe appiccato un incendio prima di fuggire.

Inizialmente, le fiamme furono attribuite a un cortocircuito, ma le successive autopsie rivelarono segni evidenti di violenza. Le indagini dei carabinieri, supportate dalla scientifica, portarono a una svolta grazie a un’impronta digitale e campioni di Dna trovati sulla scena del crimine, che inchiodarono La Scala. L’uomo venne arrestato il 10 dicembre 2023.

Il processo si aprirà il 5 febbraio 2025 nell’aula bunker di Santa Verdiana, a Firenze, davanti alla Corte d’Assise. La decisione del rinvio a giudizio è stata presa dal giudice per l’udienza preliminare Alessandro Moneti, su richiesta del pm Marco Mescolini. Nessuno dei familiari delle vittime si è costituito parte civile.

Antonino La Scala, già gravato da problemi economici, avrebbe contratto un debito con Della Nave, al quale aveva chiesto in prestito denaro e una moto. Il 5 dicembre 2023 si sarebbe recato nell’abitazione della coppia con l’intenzione di saldare il debito, ma il movente della rapina avrebbe fatto degenerare la situazione in un crimine atroce.

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